River trekking agli Stretti di Giaredo con bambini

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Il river trekking, o trekking fluviale, è una bellissima attività outdoor da praticare anche con bambini. L’importante è che i tuoi figli sappiano nuotare e che abbiano almeno sei anni di età.

Abbiamo scoperto il river trekking per la prima volta, in occasione del Festival Outdoor della Via Francigena – lo Slow Travel Fest – e Federico ed io lo annoveriamo tra le esperienze più adrenaliniche e divertenti mai fatte prima. Il nostro battesimo del trekking fluviale si è tenuto agli Stretti di Giaredo, in Lunigiana, nella natura più ammaliante della cittadina di Pontremoli.

Se sei curioso di saperne di più, seguici e ti racconteremo passo-passo tutto, di questa Avventura con la A maiuscola.

Cosa si intende per river trekking

Il river trekking è un percorso che unisce l’esperienza del cammino – del trekking appunto – ad una in acqua, solitamente in fiumi e torrenti, caratterizzati da poca corrente e che non presentano particolari difficoltà.
È un’attività sicura (ovviamente se fatta con buon senso e con il supporto di una guida), divertentissima e ricca di fascino come poche altre. Si cammina su sentieri fino a raggiungere il letto di un fiume o di un torrente, e da quel punto, lo si attraversa a piedi, risalendo il suo corso e nuotando nelle vasche d’acqua.

Gli Stretti di Giaredo sono una delle cose da fare assolutamente quando si visita la Lunigiana, è stupendo ammirare il canyon dalle vasche del torrente

Nel camminare, si scavalcano i massi levigati dall’acqua, ci si tuffa dalle rocce più alte dentro pozze limpidissime e si ammira il territorio da un punto di vista totalmente nuovo.
A seconda della difficoltà e della lunghezza dei percorsi, al sentiro boschivo si sostituisce con più o meno intensità, la parte in acqua, nel torrente.
Il river trekking si differenzia dal canyoning per l’assenza di corde e imbraghi. Infatti, proprio per questo motivo, il trekking fluviale si svolge prevalentemente in acque “tranquille” e senza cascate particolarmente alte.

Dove si trovano gli Stretti di Giaredo e la nostra giornata

Gli Stretti di Giaredo sono una delle perle nascoste della Lunigiana e sorgono in un angolino di confine tra Liguria ed Emilia Romagna, all’interno dell’Appenino Tosco-Emiliano. Gli Stretti sono un canyon che si è creato lungo il torrente Gordana, in prossimità del comune di Pontremoli, in provincia di Massa-Carrara.

Lo scenario degli Stretti è di una bellezza che lascia senza parole. Rocce altissime, levigate come se fossero marmo pregiato e strati di roccia di diverso colore, che raccontano l’evoluzione della composizione morfologica del territorio nel corso dei secoli.

L’acqua è limpida e cristallina. Gelida con i suoi 12° gradi che s’infila nella muta e ti fa sussultare. Invita a dissetarti, anche se – in realtà – non è affatto consigliabile 🙂 come da buona prassi in montagna. E poi c’è il verde tutt’intorno. Un verde che abbaglia in contrasto con i grigi delle rocce o con l’azzurro del cielo che s’intravede quando si è pancia all’aria.

Quando smetti di nuotare e alzi gli occhi al cielo, resti totalmente senza fiato, perchè mai immagineresti un simile scenario a circa due ore di auto da Milano. La sensazione è quella di essere trasportati in un canyon nelle foreste più lontane, come se si stesse per iniziare un “viaggio al centro della terra”.

Come arrivare alle Gole del Gordana

Per arrivare agli Stretti di Giaredo è necessaria l’auto. Noi ci siamo trovati con Franco, la nostra guida di Sigeric, presso la Pieve di Sorano. Una volta sbrigate le formalità e verificate le taglie dell’attrezzatura (muta, casco e giubbotto salvagente), siamo partiti per raggiungere gli Stretti, che distano circa un quarto d’ora di auto da Pontremoli. Si segue la S.P. 37, la strada è visibilmente ben segnalata con cartelli, ma mano a mano che ci si avvicina, la carreggiata si restinge e diventa più impegnativa (soprattutto se non si è abituati a guidare in montagna). Non ci sono parcheggi – ovviamente – e si dovrà lasciare l’auto tra gli spazi di prato presenti tra le curve o negli slarghi. Per questi motivi, consigliamo vivamente di creare degli equipaggi e di raggiungere le Gole del Gordana con il minor numero di auto possibile.

 

Una volta sistemate le auto, è tempo della vestizione. Indossati muta, caschetto e giubboto, si parte per una facile passeggiata, scendendo dolcemente verso il letto del torrente.

La nostra giornata di river trekking agli Stretti di Giaredo

Il nostro primo trekking fluviale si è svolto nel mese di giugno, grazie ad un’escursione guidata, dalle 10.00 del mattino fino a circa le ore 15.00 (tempo necessario per togliere attrezzatura, rilassarsi e ripartire), con un gruppo di neofiti di circa 10 persone (di cui due bimbi sotto i dieci anni).

Grazie al bravissimo Franco, abbiamo imparato un sacco di cose sul territorio in cui gli Stretti sono immersi, della storia della Lunigiana e soprattutto, di come affrontare il primo percorso di trekking fluviale. Nel nostro gruppo, oltre a Federico, c’era anche una bimba più piccola di lui che – dopo le prime titubanze – ha preso una confidenza con questa attività davvero invidiabile.

Durante un trekking fluviale è importante stare a “mollo” per far entrare l’acqua nella muta ed entrare in temperatura

All’inizio del trekking si attraversa il fiume a piedi, bagnandosi dapprima fino alle caviglie, per poi far salire sempre di più il livello dell’acqua, mano a mano che si risale il corso del torrente Gordana. Il primo impatto con l’acqua fredda – anche se solo nelle scarpe – è davvero da brivido… lascio immaginare invece la sensazione (DA URLO) di quando, una volta raggiunta la prima vera vasca, ci si immerge fino al collo, per far entrare l’acqua nella muta ed entrare in temperatura. Da quel momento in poi, l’escursione agli Stretti di Giaredo è un crescendo di emozioni, risate, divertimento! Si alternano nuotate, sassi da sorpassare anche a quattro zampe, strettoie, rocce che affiorano, cascate, piccole rapide e veri e propri tuffi.

Durante il percorso, i più piccoli seguono da vicino la guida, marciando in fila. Gli adulti dietro. Io ho osservato Federico e Chiara per tutto il giorno e devo ammettere che è stato uno vero spettacolo, vedere come prendevano confidenza sui sassi o sulle rocce scivolose. I bimbetti nuotavano e, soprattutto, si tuffavano senza paura ovunque ce ne fosse la possibilità. Liberi, felici di sperimentare e mettersi in gioco, ma sempre sotto la supervisione di una persona ad aiutarli in caso di difficoltà. E non nascondo che vedere loro così coraggiosi di tuffarsi, ha dato lo spunto anche a me per lanciarmi senza pensarci troppo!!

Ti piace l’avventura, ma non sei ancora convinto del perchè scegliere questo tipo di gite e vacanze con i tuoi bambini? Leggi il nostro articolo con i 7 motivi per le vacanze avventura!

Una volta arrivati al cuore degli Stretti si fa marcia indietro, nuotando questa volta a favore di corrente e camminando sul letto del fiume fino a raggiungere il punto di partenza.

Federico avrebbe continuato a saltare dentro le pozze d’acqua del torrente agli Stretti di Giaredo

Come organizzare una giornata di trekking fluviale con bambini

La giornata alle Golde del Gordana è sicuramente il massimo del divertimento, ma è anche piuttosto impegnativa. Ecco quindi qualche consiglio per vivere al meglio la tua avventura con bambini di trekking fluviale.

  1. Affidati ad una guida esperta del territorio. Questo non perchè non sia possibile fare trekking fluviale in autonomia, ma è nettamente più sicuro e anche per l’apetto educativo di avere una guida competente al proprio fianco. Ci sono un sacco di cose da imparare sia su questa attività che sulla regione in cui siete.
  2. Controlla il meteo e non farti spaventare da una giornata di sole velato. Nei canyon c’è molta escursione termica tra dentro e fuori dall’acqua e nelle zone al sole rispetto a quelle in ombra. Un cielo coperto ha quindi i vantaggi di far percepire “meno fredda” l’acqua, quando si rientra nelle vasche dopo aver camminato sul letto del fiume sotto il sole.
  3. Fai una colazione abbondante e sostanziosa entro le ore 8.30 (ipotizzando di iniziare come noi il cammino sul letto del torrente alle ore 10.30).
  4. Porta un cambio completo con asciugamano – per te e per i bimbi – da indossare terminata l’escursione. E non dimenticare un paio di scarpe asciutte!!!
  5. Prepara un pranzo al sacco diviso in due: quello che mangerete finita l’avventura (da lasciare in auto) e qualche snack in confezione di plastica (tipo barrette) o frutta, da dare alla guida, da mangiare una volta terminata la parte più impegnativa nelle vasche, nel cammino di ritorno verso le auto.

Muta, casco e giubbotto salvagente l’indispensabile per una giornata di river trekking

Cosa indossare mentre si fa trekking fluviale

Se andrai agli Stretti di Giaredo con un tour guidato, l’Associazione con cui prenoterete il trekking fluviale fornirà l’attrezzatura necessaria per la giornata che comprende muta intera, casco e giubbotto salvagente.
Adulti e bambini devono comunque indossare:

  • calzettoni alti, almeno sopra la caviglia
  • costume da bagno (ideale il costume intero per le signore, slip o boxer aderenti per gli ometti), da evitare boxer larghi che sarebbero fastidiosi sotto la muta
  • eventuale maglia in lycra o in neoprene per avere sulla pelle uno strato in più

Le scarpe sono fondamentali quando si fa normalmente trekking in montagna e non possono essere da meno durante un’attività di questo genere, in cui si è soggetti a scivolamenti o a storte. Importantissimo quindi avere scarpe con suola carrarmato (no scarpe da ginnastica con suola liscia), ideali scarpe da trekking leggero sia per i grandi che per i bambini. Io ho indossato le mie fedeli alleate Salomon, mentre Federico si è trovato magnificamente con le Quechua Crossrock che usa in montagna anche su sentieri di tipo escursionistico.

Durante il river trekking non si possono portare zaini o marsupi (a meno di avere quelli super tecnici) e di conseguenza tutti gli effetti personali vengono affidati alla guida. Se però non si vuole rinunciare ad avere con se il telefono (solo per fare foto, perchè tanto non c’è praticamente copertura), ci si può dotare di una custodia impermeabile per cellulari da mettere al collo. Le mani devono essere libere per aiutarsi nel percorso, nuotando e passando i massi.

In camminano sul letto del torrente Gordana in Lunigiana

Trekking fluviale, turismo responsabile e Stretti di Giaredo

Le “Gole del Gordana”, oltre ad essere nella lista di chi vuole avvicinarsi in punta di piedi a questa attività sportiva, sono un’ambita meta di turisti a caccia di refrigerio dalla calura estiva. Ultimamente, grazie allo straordinario potere dei social, destinazioni come questa o come la tanto nominata Val Verzasca in Svizzera, sono diventate alla portata di tutti e di conseguenza prese d’assalto durante i fine settimana.

Questi territori così selvaggi e “ancora incontaminati” necessitano di grande protezione. Visitali con grande rispetto, con il giusto equipaggiamento (niente infradito e neppure tacchi 🙂 ), ma soprattutto ricordando SEMPRE di non lasciare traccia del tuo passaggio.

Fai river trekking con noi

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Compila il form e rimaniamo in contatto. Le gite vengono organizzate da aprile a ottobre, meteo permettendo.

 

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About Author

Ero una single convinta e giramondo, poi ho incontrato un Rospo ... e ho fatto spazio nel trolley! Ora siamo la Famiglia Rospi! Cosa amo di più (miei ometti a parte)? Viaggi, Avventure e Outdoor!

1 commento

  1. Mi ispira un sacco questa esperienza, però fatta a misura di famiglia come la vostra! Avevo sentito esperienze fin troppo wild per i miei gusti, vedi un amico che è tornato a casa con un ginocchio rotto… voi mi avete dato la buona notizia che si può fare in sicurezza!

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