Quartiere Coppedè Roma è una meta straordinaria e poco conosciuta dai turisti. Ecco una simpatica idea per trascorrere una giornata di festa con i bambini.
Questo itinerario è pensato per tutti quelli che hanno voglia di uscire dai soliti schemi e far conoscere ai propri bambini luoghi assolutamente diversi, dove realtà e fantasia sembrano essersi per un attimo confuse!
Infatti il quartiere Coppedè è un piccolo gioiello che si trova in zona Trieste a Roma e per capitarci bisogna davvero volerlo! Non è semplicissimo da raggiungere con i mezzi pubblici, ma basta un po’ di pazienza e tanta voglia di esplorare e il gioco è fatto! Non serve nemmeno molto tempo e potrete gustarvi una breve passeggiata anche se siete a Roma solo per pochi giorni.
E’ un itinerario che vi consigliamo assolutamente se avete al seguito bambini, perché siamo certi che li lascerà senza parole e farà loro credere – e forse anche a noi– che le città delle favole esistano veramente, basta saperle cercare!
E’ davvero incredibile scovare all’interno del solito caos cittadino questa oasi di pace che si apre proprio lungo via Tagliamento e se vi concederete questa passeggiata nel weekend, sarà ancora meglio dato che le persone che vi circolano sono molto poche e si potrà così apprezzare ancora di più l’aria surreale del luogo.
Visitare quartiere Coppedé Roma con bambini
L’ingresso del quartiere Coppedè si trova in via Dora e non può non essere sensazionale: un grande arco, tutto mirabilmente decorato, ci dà il benvenuto catapultandoci in un’altra dimensione. Questo arco mette in collegamento due enormi palazzi chiamati degli Ambasciatori, che con la loro mole e la loro stravagante decorazione ci fanno assaporare le meraviglie che troveremo all’interno dell’intero quartiere.
Se prevedete di organizzare una visita, non potete assolutamente scordarvi una macchina fotografica, perché è meglio afferrare con uno scatto gli “strani esseri che incontrerete” che poi non si sa mai… magari chiudete gli occhi e non li trovate più!
Scherzi a parte, guardate attentamente le immagini rappresentate e perché no, sfidate i vostri bambini ad una gara di “aguzza la vista”: chi trova più figure vince! Non sarà difficile, infatti questo suggestivo ingresso presenta maschere bizzarre, cavalieri, una Vittoria alata, angioletti, efebi, cornucopie e anche una graziosa edicola con la “Madonnella con bambino” che sembra proprio invitarci ad entrare. Inoltre su una colonnina potrete scovare un nome inciso: si tratta di Gino Coppedè, l’estroso architetto che agli inizi del Novecento progettò e realizzò gran parte del quartiere. Purtroppo morì prima di poter terminare il suo ambizioso progetto, che venne completato, con uno stile molto più sobrio e più vicino al classico Liberty, dal genero l’architetto Carlo Emilio Andrè.
Superato l’arco, sempre con gli occhi ben aperti, si giungerà nel cuore del Coppedè e cioè Piazza Mincio, dove si affacciano i più bei palazzi e una deliziosa fontana. Questa ha come protagoniste delle simpatiche rane che sembrano proprio voler tuffarsi da un momento all’altro nell’acqua! La fontana poi sembra essere realizzata direttamente nella roccia per uscire quasi magicamente dal suolo. Tutt’intorno invece degli strabilianti palazzi, sembrano volerci raccontare altre mille storie.
C’è infatti il Palazzo del Ragno, così chiamato perché sopra la porta presenta un bel mosaico con raffigurato il grande animale. Il ragno infatti è da sempre considerato un gran lavoratore, per il fatto che tesse la tela senza sosta! Di fronte troverete invece il Palazzo cosiddetto di Cabiria, perché il suo ingresso ricorda molto la grande bocca di un pauroso mostro, copia di quella utilizzata nel film “Cabiria”, sceneggiato da D’Annunzio in persona. Questo palazzo ha poi qualcosa di vagamente orientaleggiante, quasi come un castello delle Mille e una notte…
Photo Credits Flickr in CC
Affianco c’è poi il gioiello per eccellenza del quartiere e cioè il Villino delle Fate. Già il nome è bello, vero? E l’edificio lo è ancora di più, pieno come è di strani tetti, scale bizzarre, comignoli dalle forme astruse, logge e loggette che sbucano da ogni angolo. Ma a catturare l’attenzione sono soprattutto gli affreschi disegnati sopra da Coppedè, come i due sommi poeti Dante e Petrarca con dietro le vedute di Firenze, la Lupa che allatta i Gemelli in ricordo del passato glorioso di Roma, un bel veliero e un particolare Leone con le ali, simbolo di San Marco e quindi di Venezia. Vi sono anche le rappresentazioni di un bell’albero rigoglioso, una meridiana solare e la scritta in latino “Casa della Pace”, che fa da contrasto alla scena di battaglia disegnata lì vicino.
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Proseguendo nelle vie limitrofe, potrete scorgere altri bizzarri edifici progettati da Coppedè, ma come già detto, purtroppo morì prima di vedere concluso il suo lavoro. Lui voleva realizzare un luogo dove potessero dimorare i dirigenti e i lavoratori degli uffici amministrativi del Regno d’Italia e magari sperava, con le sue architetture da sogno, di infondere un po’ di allegria e fantasia in questi “grigi” impiegati ministeriali! A noi ha lasciato davvero una piacevole sensazione di vivere per alcuni minuti dentro una favola, dove le case si possono mangiare e tutte le figure possano animarsi da un momento all’altro. E chissà cosa succede la notte in questo quartiere, quando le luci si abbassano e le persone dormono… guardare per credere!
Come raggiungere il Quartiere Coppedé Roma
Dalla Stazione Roma Termini potete raggiungere il quartiere Coppedè in circa 30 minuti con i mezzi pubblici, utilizzando la linea 38 con direzione Porta di Roma (fermata a circa 150 metri dalla stazione). Dopo 8 fermate (circa 15 minuti di tragitto) dovete scendere a Trieste/trento e percorrere 450 metri a piedi fino a Piazza Mincio.
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