Una luna di miele avventurosa era il nostro sogno. L’abbiamo realizzato con un viaggio nel deserto australiano in jeep camper seguendo le tracce del vecchio Ghan.
Quella mattina è il rumore del forte vento a darci il buongiorno. Lo sentiamo prepotente sulle bandiere dell’ingresso del caravan park in cui abbiamo fatto tappa. Non c’è la luce del sole dell’outback australiano a salutarci, ma un cielo color ruggine che ben si confonde con la sabbia, pronta ad insinuarsi fastidiosa in ogni fessura della nostra jeep camper.
Siamo a William Creek, nel cuore dell’Australia del Sud (South Australia) e stiamo percorrendo la pista che segue le rotaie del Vecchio Ghan, il treno che congiunge i due lembi del continente – da nord a sud – dove accanto alla più famosa (e trafficata) Explorer Way, corre l’Oodnadatta Track, la pista lungo la vecchia ferrovia ancora sconosciuta al turismo di massa.
Ogni giorno una tappa obbligata.
Centinaia di km di sterrato, senza anima viva intorno a noi, per raggiungere il prossimo Caravan Park, che in un viaggio nel deserto australiano in solitaria si traduce con la sicurezza del pieno di benzina (più la riserva), l’attacco all’elettricità necessario per far funzionare il frigo, senza sfruttare la batteria del fuoristrada e scorte di acqua/cibo per i giorni successivi.
Non c’è spazio per perdere una giornata di viaggio. Tanti km ancora da percorrere e molti luoghi da visitare, ma la tempesta di sabbia che ci ha svegliato non ci impedisce di ripartire verso la Pink Roadhouse, tappa successiva del nostro viaggio nel deserto australiano.
Ci confrontiamo, indecisi sul da farsi e raccogliamo veloci le nostre cose. La tensione è alta e siamo decisamente preoccupati, perché anche se siamo partiti pieni di energia, fiducia e sicuri delle nostre possibilità, in tantissimi hanno strabuzzato gli occhi al sentire che avremmo fatto la maggior parte della nostra luna di miele, guidando in solitaria nell’outback. Sarei ipocrita a dirvi che non abbiamo avuto paura e che in quei momenti abbiamo pensato che – forse – avevano ragione… ma dopo aver interrogato a lungo il gestore del caravan park, ci rimettiamo in marcia.
La bellezza di un viaggio nel deserto australiano è svegliarsi con la tempesta di sabbia
Ci separano poco più di 200km da quella tanto sognata Roadhouse tutta rosa, che spicca nel cuore dell’Australia del Sud. Sembrano pochissimi, ma vi assicuro che anche in condizioni “meteo normali” da percorrere nel deserto sono infiniti… immaginate quindi con visibilità ridotta e sabbia che vi entra dappertutto!
I primi km avanziamo molto lenti, in silenzio, concentrati alla guida. Le raffiche di vento cambiano repentinamente d’intensità: a volte sembrano concederci una tregua, altre si fanno fitte e pungenti contro la nostra jeep.
Poi ad un tratto, dagli specchietti retrovisori appaiono altri fuoristrada dalla sabbia. Sono il gruppo di famiglie australiane che avevano pernottato insieme a noi a William Creek. Sì, avete letto bene, famiglie, famiglie con bambini. Li avevamo lasciati alle 10 del mattino a bere birra e mangiare hamburger e ce li ritroviamo scatenati attaccati al nostro tubo di scappamento!! Turisti locali con jeep super equipaggiate e carrelli tenda che ci sorpassano veloci, incuranti delle raffiche di vento e sabbia. Per noi una scarica di adrenalina e la certezza di non aver commesso un’imprudenza! Li seguiamo e acceleriamo il passo. “Non possono portarci verso un’altra direzione, la pista è unica e porta alla Pink Roadhouse… e se lo fanno loro che sono del posto, possiamo farlo anche noi”!!
I cartelli incontrati durante il viaggio nel deserto australiano fatti con i coperchi delle taniche di benzina
Rincuorati e finalmente sorridenti, proseguiamo nella spedizione e la nostra rinnovata fiducia coincide – mai metafora fu più azzeccata – con il ritorno del sole dopo la tempesta. Il vento si placa, la sabbia si deposita sulla strada (e dappertutto nel camper) e l’azzurro che era solito darci il buongiorno, torna a vegliare sopra il nostro viaggio nel deserto australiano.
Maciniamo altri km e all’improvviso i primi “segni” dell’essere quasi a destinazione. I cartelli si tingono di rosa, grazie allo straordinario lavoro di Adam e Lynnie Plate, una coppia di australiani motociclisti e grandi amanti dell’outback, che negli anni ’70 iniziarono nella straordinaria impresa di far conoscere il deserto avvicinandolo alle persone. Non più un luogo di sola morte e solitudine, ma una grandiosa avventura di scoperta nella storia della cultura aborigena e di quella australiana.
La parte più bella del nostro viaggio nel deserto australiano
Quando poi negli anni ’80 venne chiusa la vecchia ferrovia, Adam e Lynnie iniziarono a trasformare Oodna: mapparono le strade, costruirono la segnaletica che vedete, in quello che è il crocevia per il tanto temuto Simpson Desert. Lavorarono nel massimo rispetto della cultura aborigena al fianco dei locali e crearono dapprima un’officina di riparazione di auto e moto per tutti gli appassionati del fuoristrada che sceglievano di avventurarsi su quelle piste inesplorate e che nel corso degli anni s’ingrandì fino ad essere quello che è oggi la Pink Roadhouse.
La Pink Roadhouse un mito da ricordare per il nostro viaggio nel deserto australiano
Dalla loro passione per il deserto e i viaggi di scoperta è nato l’Oodnadatta Track ed è proprio grazie al loro lavoro che oggi sempre più persone si avvicinano a questi luoghi meravigliosi, rubandoti davvero l’anima.
‘The Pink Roadhouse is here to make you smile and make you feel at ease, to help you enjoy your stay in the outback.” Lynnie Plate
Ringrazio di cuore Monica e Monica per questo meraviglioso tema de Il Senso dei miei Viaggi! Mi perdonerete se ho messo 4 foto, ma quella della tempesta (anche se non rende l’idea) era d’obbligo!!!
8 commenti
Bellissimo e tutto quel Rosa in mezzo a quel deserto, mi fa un senso di magico! Ti perdono per le 4 foto, la tempesta ci sta perfettamente (Brrr! brividi di adrenalina!) e comunque quelle in gara si capiscono benissimo….tutte e tre così rosa in mezzo a tutta quella terra rossa!
Grazie mille Moni!! … ci speravo nella comprensione delle due host!! E’ stato davvero un incubo in quei momenti, ma che ora è un delizioso ricordo di viaggio e grazie a voi due per avermi spronato a scriverne!!
Mamma che bello Ale!
L’Australia è un sogno e ogni volta che tu ne parli è come trasformarne un pezzettino in realtá …
Io scelgo il secondo cartello: con quel pezzettino di fuoristrada che fa capolino rende perfettamente l’idea della vostra avventura!
Grazie Moni!! E pensare che anche io avevo in mente tutt’altro per questo bellissimo tema… Dovete, dovete, dovete davvero organizzare e andare a testa in giù!!!
Un post molto bello ed avventuroso! E che mi ha fatto scoprire una realtà che prima non conoscevo!
Grazie mille Chiara!! Ti auguro di cuore di poter avventurarti su quelle strade rosse… ti lasciano davvero dei ricordi meravigliosi!! Un abbraccio e grazie del tuo commento!
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