Monte Cauriol, trekking ad anello sui sentieri della Grande Guerra

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Il trekking al Monte Cauriol è da non perdere se siete appassionati di storia e volete esplorare alcuni dei sentieri più belli della Grande Guerra. Il Cauriol si trova tra la Val di Fiemme e la Valle di Vanoi, all’interno della magnifica catena del Lagorai, la cui cima svetta a 2.494 metri di altezza.

Tristemente noto per i sanguinosi scontri avvenuti negli anni della Prima Guerra Mondiale, il Monte Cauriol è una lezione di storia a cielo aperto. Tra quelle rocce si trovano infatti cunicoli, trincee e residui bellici di una pagina del Novecento che vide l’assalto delle truppe italiane conquistare la vetta, a discapito degli austriaci il 26 agosto del 1916.

 

Info tecniche per il trekking da Ziano di Fiemme al Monte Cauriol

Caratteristiche: trekking impegnativo, lungo, ma con possibilità di interrompere il cammino senza salire alla forcella. Per raggiungere la vetta del Cauriol ci sono due versanti: quello dal Vanoi e quello da Ziano di Fiemme che abbiamo percorso noi. L’itinerario più agevole prevede l’andata dalla Via Italiana e il ritorno per la Via Austriaca, completando quindi l’anello fino alla Sadole. Il primo tratto del sentiero che da Malga Sadole giunge al Passo (quota 2.066metri) è più semplice e adatta anche a escursionisti meno esperti. L’ascesa dal Passo Sadole alla Forcella è consigliabile invece ai soli trekker esperti. Alcuni tratti di questo percorso sono esposti e su ghiaioni.
Partenza e arrivo da Malga Sadole: 1.566 metri slm.
Passo Sadole: 2.066 metri di altezza. Qui si può fare una sosta intermedia o interrompere il trekking qualora non ci si senta in grado di proseguire.
La forcella tra le due cime (Cauriol e Piccolo Cauriol) è a 2.368 metri slm.
La vetta del Monte Cauriol è a 2.494 metri slm.
Tempo impiegato: 6 ore di cammino in tutto per raggiungere la forcella “Selletta Carteri” attraverso il sentiero 320, salendo per la Via Italiana e discesa dalla Via Austriaca.
Se invece vorrete terminare l’escursione al Passo Sadole, per poi rientrare alla Baita Rifugio Cauriol, considerate circa 2 ore di cammino per arrivare al Passo.
Dislivello: 928 metri in salita fino alla vetta, mentre poco più di 800 di dislivello positivo per arrivare alla forcella.
Luoghi di ristoro: A Malga Sadole o alla Baita Rifugio Cauriol. Lungo il sentiero non ci sono altri rifugi o possibilità di riempire la borraccia, fate quindi abbondante scorta di acqua e snack alla partenza.
Quando NON andare sul Cauriol: alcuni tratti del sentiero sono esposti e sono su ghiaia o su roccia, è quindi consigliabile percorrere questo trekking in giornate asciutte (e mai dopo un acquazzone).

Una giornata di trekking con i bambini sul Cauriol

Quella al Cauriol è stata una tra le più belle giornate trascorsa sui sentieri della Val di Fiemme. Noi abbiamo fatto tutto il percorso da Malga Sadole fino alla forcella a quota 2.368 metri, partecipando ad un’escursione guidata in gruppo. Dei nostri due bimbi era presente solo Giacomo, nello zaino trekking, che all’epoca del trekking aveva 18 mesi. Nonostante l’immensa soddisfazione data dal portare a compimento l’avventura, consigliamo alle famiglie che sono in vacanza in Val di Fiemme e che hanno bimbi piccoli in età da zaino trekking, di fermarsi al Passo. Salite eventualmente fino alla vetta o alla forcella, SOLO con bambini molto preparati a camminare in montagna e che non abbiano difficoltà sui sentieri esposti (l’età è ovviamente soggettiva in base al grado di allenamento e di propensione all’ascesa).

Supporto tecnico: se avete con voi bimbi che non camminano per arrivare fino al Passo Sadole è indispensabile avere lo zaino trekking per ben bilanciare il peso del bimbo in salita. L’unico tratto in cui si possono utilizzare i passeggini trekking è dal parcheggio alla Baita Rifugio Cauriol o a Malga Sadole e proseguire per qualche centianio di metri sulla strada forestale.
In baita: parco giochi con altalene e scivoli, camion e ruspe alla Baita Rifugio Cauriol, dove si trovano anche canali d’acqua e recinto per animali di sicuro interesse per i piccoli trekker.

 

In marcia poco dopo il parcheggio per raggiungere il Rifugio Cauriol e Malga Sadole

In marcia poco dopo il parcheggio per raggiungere il Rifugio Cauriol e Malga Sadole

 

Baita Rifugio Cauriol: dove si trova e come arrivare

Per arrivare al Rifugio Cauriol, dovete salire da Ziano di Fiemme, seguendo le indicazioni per Sadole per circa 8km. Una normale strada di montagna si inerpica ripida nel bosco con curve e tornanti. Quando sarete circa a metà percorso, l’asfalto lascerà il posto allo sterrato. Proseguite e arrivate fino sotto a Malga Sadole dove potete lasciare l’auto e incamminarvi sul sentiero.

Una volta arrivati, troverete davanti a voi il Cauriol, ai cui piedi –  in una grande conca con prati verdi – sorgono le due baite: sulla destra Malga Sadole, sulla sinistra il Rifugio Cauriol. Questo luogo è perfetto per un picnic d’estate con i più piccoli e vista la possibilità di ristoro che offre, unita allo svago per i bimbi e la possibilità di effettuare escursioni più impegnative, è una destinazione che merita la visita delle famiglie in vacanza in estate in Val di Fiemme.

La Baita Rifugio Cauriol con il parco giochi per bambini e l’area animali, perfetta per una giornata tra le montagne del Lagorai

La Baita Rifugio Cauriol è aperta da maggio a ottobre. All’interno è stata adibita a museo e potrete imparare moltissimo sugli avvenimenti dell’agosto del 1916, quando le truppe – provenienti dalla Valle del Vanoi, riuscirono a sconfiggere gli austriaci e conquistare questo importante avamposto sulla Val di Fiemme.

Al Rifugio Cauriol viene offerto un servizio di ristorazione completo per gli escursionisti e i viandanti, anche con la possibilità di cenare al chiaro di luna previa prenotazione.

 

La nostra ascesa al Monte Cauriol con percorso ad anello

All’interno del programma settimanale dell’Eco Park Hotel Azalea di Cavalese, il giovedì è la giornata dedicata alle escursioni. Grandi e piccoli si salutano dopo colazione per ritagliarsi uno spazio indimenticabile. I piccoli, accompagnati dalle educatrici dell’hotel, si dirigono a piedi verso la Cascata ai Masi di Cavalese dove trascorreranno una giornata nei boschi con gli amici conosciuti in vacanza.
Zaino in spalla, pranzo al sacco e scarponcini allacciati Federico parte all’avventura con il suo gruppo di compagni. Noi, sistemati in auto, partiamo con gli altri genitori ed alcuni ospiti dell’hotel alla volta di Ziano di Fiemme. C’è una montagna da conquistare. Si chiama Cauriol ed è una tra le più importanti del gruppo del Lagorai.

La giornata sulla carta prevede cielo terso e temperature nella media. In realtà il sole gioca a nascondino dietro le nuvole per tutto il tempo della nostra escursione.

Arrivati al parcheggio ci mettiamo in marcia con Giacomo nello zaino. A differenza di Federico, lui non ama molto stare nello zaino per lungo tempo, ed essendo per la prima volta in escursione con un gruppo, abbiamo il timore che non si riesca a completare il giro o che possa disturbare gli altri partecipanti, ma Manuela – la proprietaria dell’Azalea che è con noi in esursione – ci rassicura immediatamente. “Potete fermarvi, tornare indietro in qualsiasi momento e anche solo camminare con il vostro ritmo”.

Pochi minuti dopo la partenza ci ritroviamo infatti insieme ad altri italiani a chiudere il gruppo. I tedeschi camminano senza sosta e 15kg in groppa sono decisamente impegnativi per accellerare il passo, così avanziamo chiacchierando di queste incredibili montagne con Manuela.

Superata la Malga Sadole e il Rifugio Cauriol, il sentiero prosegue gentile per un paio di chilometri. La strada è dolce – percorribile anche con passeggini – e sale lungo la segnavia 320. Poi piano, piano da forestale, il percorso si stringe a mulattiera per diventare un vero e proprio sentiero. Si attraversa qui un’area molto aperta, con una bella vista sulla Val di Fiemme camminando tra pascoli e lungo la Ippovia del Trentino Orientale. Siamo al Piano delle Maddalene, dove poco dopo il Baito del Marino (quota 1.796 slm) il sentiero inzia a farsi più ripido. Dalla conca si inzia a salire con piccoli tornanti nel bosco, attraverso un sentiero a tratti stretto e che s’inerpica sul versante destro della montagna.

In salita per raggiungere il Passo Sadole lungo la segnavia 320

Camminiamo per circa due ore quando, ad un certo punto, il sentiero si fa meno ripido e arriviamo ad un bivio. Ancora qualche metro e saremo al Passo Sadole. Qui si biforca il sentiero e inizia l’ascesa per il Monte Cauriol.

Una volta giunti al passo, ci prendiamo una pausa per ristorarci.
Ricaricate le batterie – comprese quelle di Gicomo che mai disdegna qualcosa sotto i denti – rimaniamo in contemplazione di questo luogo.

In silenzio ci muoviamo con il massimo rispetto sui resti delle trincee, vecchie baracche e residui della Grande Guerra. E’ impossibile non avere una stretta al cuore pensando alle atroci sofferenze patite dai soldati durante il conflitto.  Non solo per gli orrori della guerra e per le condizioni in cui si trovavano a combattere – tra faraglioni e sentieri che guardano il vuoto – ma anche per il grande freddo sofferto nei mesi invernali da chi era di vedetta qui al passo. In moltissimi infatti persero la vita a causa delle condizioni estreme in cui erano ridotti a vivere.

Un cunicolo ancora esistente al Passo Sadole ai piedi del Monte Cauriol

Un cunicolo ancora esistente al Passo Sadole ai piedi del Monte Cauriol

I resti delle trincee e delle baracche in cui vivevano i soldati al Passo Sadole

I resti delle trincee e delle baracche in cui vivevano i soldati al Passo Sadole

Bivio al Passo Sadole per la salita al Cauriol

Bivio al Passo Sadole per la salita al Cauriol. Noi inziamo l’ascesa seguendo la Via Italiana

Terminata la pausa è ora di rimetterci in marcia. Saliamo lungo la Via Italiana, dal versante che guarda la Valle del Vanoi. Il sentiero prosegue attraverso un primo tratto di falso piano, ma su ghiaione. Superato questo primo tratto, il percorso è molto ripido e Ruggiero ha bisogno di fare leva con le braccia per salire portando il peso dello zaino. E’ in quel preciso momento che realizzo che “forse potevamo anche evitarcela”. Ma tornare indietro e ripercorre quel tratto in discesa ci sembra più imprudente che salire e così, approfittando del fatto che Giacomo dorme beato sulle spalle di papà, con la massima concentrazione, e a piccoli passi, proseguiamo l’ascesa.

La vista sulla Valle del Vanoi

La vista sulla Valle del Vanoi

Per salire al Cauriol dalla Via Italiana è necessario girare intorno al Piccolo Cauriol

Per salire al Cauriol dalla Via Italiana è necessario girare intorno al Piccolo Cauriol

cima del Cauriol

Pausa “relax” mentre guardiamo la cima del Cauriol e la strada ancora da fare

Se siete abitauti a camminare in montagna conoscerete la sensazione: “Vedi la meta, sai che manca poco, ma nonostante si vada avanti, non si arriva mai.”
Manca pochissimo, lo sappiamo, ma è davvero impegnativo. Chiedo a Ruggiero venti volte se vuole darmi il cambio con Giacomo. Lui ovviamente nicchia e sono consapevole che sarebbe qualcosa più grande di me, ma nonostante la preoccupazione per loro due, confido sulla grande tenacia di Papà Ruggi.

Gli ultimi metri di dislivello per arrivare alla forcella sono i più complicati. Si sale a zigzag con gradoni di pietra e in quel momento il sole batte forte sull’ora di pranzo, ma lo scenario che ci si apre davanti agli occhi è di una bellezza straordinaria. Il cielo non è completamente terso (e per fortuna altrimenti avremmo sofferto molto di più), ma la vista su tutta la valle ripaga di tutto lo sforzo fatto per salire.

Alcuni decidono di salire fino alla croce del Monte Cauriol – in vetta – noi ci fermiamo alla forcella a quota 2.368 metri. Giacomo si sveglia. Abbiamo tutti bisogno del pranzo … e di rilassarci prima dell’ultimo sforzo!

La vista dal Monte Cauriol arrivati alla forcella

vista dal Monte Cauriol

Dopo il pranzo al sacco ripartiamo, scendendo attraverso la Via Austriaca.
Il percorso a prima vista sembra più facile, ma dopo pochi metri ci rendiamo conto che richiede la stessa intensità di concetrazione necessaria per la salita. Passiamo in mezzo a pietre e rocce. In alcuni tratti mi devo sedere per scendere i gradoni di roccia e mi aiuto con braccia e mani per non perdere l’equilibrio.
Siamo all’interno di un ampio canalone che la gente del posto chiama “Maseron”. Per rimanere fedelmente sulla via corretta seguiamo la segnaletica rossa e bianca, e ci fermiamo di frequente per mettere il nostro sasso sui tanti “totem” che si trovano lungo la via. Giacomo ci fa eco in questo. E’ sveglio. Pimpante e per aiutare il “Papo” a mantenere la concentrazione su dove mettere i piedi, abbiamo bisogno di coinvolgerlo. Lui sporge la manina dallo zaino e vuole toccare la roccia come fa il suo Papà.

discesa lungo la Via Austriaca dal Cauriol

Arrivati al termine del canalone tiriamo il fiato. Siamo rientrati sulla segnavia 320 e ormai la parte più impegnativa è oltre le spalle. Da qui ci soffermiamo qualche momento ad osservare gli antichi camminamenti militari e il pozzo austriaco, prima di scendere desiderosi di bere la famosa limonata del Rifugio Cauriol.

Il Monte Cauriol e il Pian del Maseron

monte cauriol sentiero della grande guerra

Cosa vi può servire per l’escursione al Monte Cauriol

Prima di partire per questa escursione ricordate di portare con voi:

Il Monte Cauriol vi entrerà nel cuore. Oltre a rappresentare una sfida contro i vostri limiti da un punto di vista fisico/sportivo, è una grande occasione di apprendimento. Durante la giornata tra quelle rocce avrete occasione di imparare qualcosa di più sulla storia del nostro paese e, dopo aver pensato ad un adeguato equipaggiamento trekking, potete concentravi anche su testi e mappe che vi aiuteranno a ricordare gli avvenimenti del Monte Cauriol.

 

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Ero una single convinta e giramondo, poi ho incontrato un Rospo ... e ho fatto spazio nel trolley! Ora siamo la Famiglia Rospi! Cosa amo di più (miei ometti a parte)? Viaggi, Avventure e Outdoor!

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