Oggi rimaniamo in città, in uno dei locali storici di via Borgogna. Ci accompagna un poeta.
Un caffè a…
Milano.
Perché la scelta di questo caffè? Cosa ti ha ispirato questo posto e perché ti è rimasto nel cuore?
Nonostante mi adatti e apprezzi quello che posso trovare nei miei viaggi, per me caffè chiama casa. E anche se viaggiare e’ un eterno pellegrinare di sensazioni da appagare, casa e’ un posto dove non so se resterò , ma dove sono certo che tornerò sempre. Quindi, la mia amata Milano. Nel posto più tradizionale della Milano in tazzina. Caffè Bastianello, sul meraviglioso fronte di San Babila, sotto galleria. Il locale ha ancora i baristi in pisa bianca, con un addetto che ti apre addirittura la porta quando entri.
Cos’è per te il caffè? E cos’è per te il caffè quando viaggi?
Il caffè e’ aroma di pausa, quotidianità e cordialità. E’ il gesto con cui la gente si ritrova, nel suo tempo per se stesso o con gli altri in un momento conviviale. Cresciuto nei bar, contaminato dal mestiere di famiglia, il bar e’ come un rifugio dove tutti sono protagonisti di uno strano teatro, se pur di passaggio. Quando viaggio, e’ la ricerca di un tempo a lancette ferme. E anche nei ritmi quotidiani, in tutto il frenetico viaggiare, e’ un time out legittimo e legittimato da tutti.
L’Espresso è italiano per eccellenza. Che aspettative hai in particolare sul caffè e sulle abitudini culinarie del paese che stai visitando?
Non amo lo scimmiottare di uno stile. Che ognuno faccia quello in cui e’ bravo, con i mezzi di casa sua. Noi in Italia facciamo il caffè americano, che io apprezzo all’estero, buttando acqua calda nell’espresso. E spesso all’estero considerano un espresso fatto con le cialde! Quindi apprezzo quando ogni paese rispetta il suo prodotto per come nasce nella natura e nella fattura. Le macchine di caffè espresso sono dei miracoli di ingegneria meccanica, si chiamano Cimbali e sono prodotte in Italia. Vero espresso quindi!
Quando hai iniziato a viaggiare e come ti sei appassionato ai viaggi?
Da quando a 16 anni mi sono ritrovato a girare l’Italia, dopo aver litigato con un amico in ferie. A insaputa dai miei ho preso a girare con i treni per un mese. Ho provato le brezza di una cartina in mano e dello sguardo perso in un vetro di bus o treno. Animo di fanciullo che ho sempre portato con me anche in futuro. Dalla Spagna alla Svezia, dall’Olanda alla Germania, e in ogni viaggio che ho fatto fuori dallo stivale, persino tra le strade magre di Sarajevo. Ma ammetto…anche dalla Lombardia alla Toscana quando vado da amici 🙂
ll caffè dell’estate 2012?
Nella mia seconda casa. Menton, sulla costa azzurra della Francia. 12 anni di alta fedeltà, anche solo per una settimana l’anno. Tra il mare pastello, i fari e le scogliere bianche e’ un posto famigliare di cui non posso fare a meno. Nonostante ci sia un bar che si chiama caffè italiano, a Menton, il vero caffè e’ semplicemente quello della moka, bevuto sul terrazzo, alle 6.30 del mattino, davanti al mare. Un aroma unico!
Ferdinando Dagostino
Grafico pubblicitario e Web Designer, ad oggi semplice impiegato.
Scrittore per passione, allenatore per malattia. Amante dei viaggi possibili, sognatore bramoso di quelli impossibili. Uno degli autori di: “…più di 14 mani” in uscita dal prossimo mese in tutte le migliori librerie.
Troverete Nando, in tour per la presentazione del libro, alla Libreria Hellisbook di via P. della Francesca 22 a Milano il prossimo 11 giugno dalle 19.00 e presso Urban Gallery, un piccolo spazio molto accogliente, sede di mostre di artisti off e di incontri con autori emergenti, in via delle Foppette 2 il 19 luglio.
2 commenti
Bellissimo articolo! Se ti va fai un giro nel mio blog 🙂
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