Escursione trekking Passo Valles con bambini nello zaino e pranzo in bivacco, dove andare in escursione in Trentino in Val di Fiemme e Primiero, vacanze in montagna con i bambini.
Trekking Passo Valles
Info tecniche per il trekking passo valles
Partenza Passo Valles: 2031mt
Rifugio Laresei: 2250mt
Arrivo Col Margherita: 2483 mt
Dislivello: 450 mt
Sentiero Cai: 658 mulattiera di facile percorrenza anche per mountain bike – itinerario in quota costantemente sotto il sole
Bellamonte è alle spalle.
I tre giganti di San Martino sono ogni chilometro più vicini, ma oggi si cambia punto d’osservazione. Al bivio, si lascia la Statale 50 per seguire la tortuosa provinciale che porta fino a Falcade, nelle Dolomiti bellunesi. Oggi si sale in quota.
La destinazione finale è il Col Margherita. Siamo al Passo Valles.
Dopo una serie di tornanti, percorsi cantando per distrarre dalle curve lo stomaco ancora delicato di Federico, si giunge al Passo.
Un grande parcheggio, un rifugio di cui parleremo nei prossimi giorni, una piccola chiesina. Direttamente dai 2.031 del Valles, partono sentieri di diversa difficoltà che portano dal Mulaz 2.906mt, al Focobon 3.040mt, fino ai 3.192mt della Vezzana. E’il versante Rolle, che già conosciamo.
In tanti hanno decantato invece il meraviglioso scenario che si affaccia dal Col Margherita e a noi ancora manca all’appello. L’Antelao, il Pelmo, il gruppo del Civetta, il Col Bricon, la Marmolada, il Catinaccio, le Torri del Vajolet. Sono tutti di fonte a noi.
Dopo circa tre ore di cammino, con breve tappa tecnica al Rifugio Laresei, arriviamo al Margherita, stazione di arrivo della funivia che parte da San Martino.
La vista è da togliere il fiato.
Ci s’inchina davanti alla maestosità di queste cime, come umili sudditi all’incontro con il sovrano.
Trekking Passo Valles
Per allestire il nostro campo per il meritato pranzo scendiamo un pochino di quota. Il sole splende in un indimenticabile cielo ciano, ma la giornata è piuttosto ventosa e in quota l’arietta frizzantina sulla schiena sudata, stona con l’armonia che abbiamo negli occhi. Tra il Laresei e il Col Margherita c’è una conca riparata dal vento, una radura in piano e un gregge di pecore che pascola tranquillo.
Il nostro bivacco, anche per oggi, ha trovato la sua sistemazione perfetta. Montare la tenda è sempre una gioia, soprattutto perché oggi Federico vuole collaborare attivamente. Per quanto al riparo dalla corrente, i picchetti sono necessari e il cucciolo di casa trasforma il suo piccolo pugnetto in un forte martello. E’ grande, ci diciamo guardandoci negli occhi.
Probabilmente questo #agostodifiemme è l’ultimo in cui lo porteremo in spalla. Lui, vuole guardare le montagne, vuole camminare, vuole vedere le mucche. Così, ci dice questo orgoglioso, testone, intraprendente. Federico ci rende le giornate impegnative, anche in vacanza!
Portarlo in spalla, gestire le manifestazioni – a volte eclatanti – di quella che è la sua volontà, rispondere ai suoi continui “perché” con cognizione di causa – quel frugoletto non si accontenta della prima soluzione che ti balza in mente, è decisamente stancante… ma non è forse con il sudore della fatica, che si raggiungono le soddisfazioni più grandi?
5 commenti
Bellissimo post! Che voglia di montagna! E di avventurarmi in tenda…
Dai vieni!! Ti aspettiamo, salta nello stagno con noi!
Assolutamente sì, Ale! Ad ogni fatica corrisponde una soddisfazione ancora più grande: spero che quesa regola valga anche nell’educazione dei figli!!
sperem, va…per ora confermo!!! Poi vedremo cosa dirà il nanetto tra qualche anno!!! Noi ce la mettiamo tutta!
Pingback: Cenare Val di Fiemme in baita | I Viaggi dei Rospi