Oggi incontriamo una donna molto speciale: è una mamma, un’educatrice, una consigliera fidata, una fonte inesauribile di suggerimenti e trucchetti per migliorare il rapporto con i pargoletti. L’aiuto prezioso che tutte le mamme vorrebbero avere! Lei ti ascolta, ti lascia sfogare e ti osserva da dietro gli occhiali. Alla prima impressione sembra essere là per studiarti, per capire come ti relazioni con tuo figlio, ma poi ti accorgi che lei parla con il cuore, conquistandosi un posto speciale nel cuore dei più piccoli e arrivando dritta-dritta al cuore di mamma e papà che l’ascoltano. Le sue sono parole che scaldano. Ti spiega, ti racconta della sua esperienza di donna, mamma e di educatrice. Con calma, dal cilindro della sua esperienza, tira fuori l’ingrediente magico per completare il dolce.
Infonde sicurezza e anche la mamma più ansiosa, varca sorridente la porta dall’asilo, perché ha la certezza che alla prossima difficoltà, avrà un’alleata preziosa a consigliare la retta via.
Arriva all’asilo in bicicletta e spesso ti dice che è sveglia dalle 5 del mattino, perchè per affrontare una giornata con i nostri cuccioli, lei trova le energie nella corsa. Negli occhi ha la passione per il suo mestiere. Vi presento Anna Gobbetti, Responsabile e Coordinatrice dell’Asilo Nido e Scuola D’Infanzia “Asilo Milanofiori” di Assago.
Come Anna è diventata educatrice?
Se sono un’educatrice lo devo alla mia maestra delle elementari, la “Maestra Nini”. Quella che per farti studiare scienze ti portava in campagna all’aperto e ti faceva osservare la natura, in tutto il suo splendore, con i cambiamenti al variare delle stagioni e del mutare del tempo. Era una maestra molto rigida, una di quelle che aveva la bacchetta per riprenderti, ma era una persona davvero speciale. Faceva trasparire le proprie emozioni, non le nascondeva e per me era una fonte d’ispirazione. Mi ha insegnato a tenere il diario delle vacanze.
La mia vita è stata legata da sempre ai bambini: dove c’erano i bambini, c’ero io… ritrovandomi puntualmente a giocare a fare la Maestra Nini.
La vita mi ha poi portato su un’altra strada, ma sentivo che non era la mia e per arrivare a realizzare il sogno, ho studiato e lavorato duramente per continuare la scuola e arrivare all’abilitazione. Diventata educatrice ho esercitato prima per asili parrocchiali, colonie estive, strutture più o meno grandi, consolidando la mia esperienza fino all’incontro con Miriam Terenzi, la Direttrice dell’asilo di Milanofiori, avvenuto a giugno 2004 in un’altra struttura del milanese.
Qual è la storia dell’asilo Milanofiori?
La storia di quest’asilo è strettamente legata all’incontro con Miriam, alla volontà, il desiderio e l’empatia nata con l’obiettivo della titolare, nel 2005, di creare un asilo nido nel cuore del centro direzionale Milanofiori, luogo di lavoro di tante mamme, impegnate a conciliare vita lavorativa e familiare. Nel settembre 2009 le continue richieste dei dipendenti delle aziende del centro direzionale e dei residenti dei Comuni circostanti, ci hanno dato la spinta per aprire un secondo asilo nido a pochi metri dal primo, raddoppiando così il numero di bambini che possono essere accolti complessivamente nelle due strutture. Ma una tappa importantissima della storia dell’asilo è alle porte: l’inaugurazione della scuola d’infanzia a settembre 2012.
Negli anni, si sono affinati sia il team di lavoro che il progetto educativo, sempre in evoluzione, ma volto alla costante ricerca della centralità del bambino e dei suoi bisogni.
I Viaggi dei Rospi è un Blog di Viaggi e molti sono già in vacanza, quindi non possiamo non fare una domanda legata al tema bambini e il loro rapporto con i viaggi. In gita, con mamma e papà o in colonia?
Il viaggio è un elemento della vita, la gita è aggregazione con il gruppo.
L’esperienza della colonia l’ho vissuta sia come bambina – i miei mi spedivano al mare e non mi piaceva molto – che come educatrice. Ho persino accompagnato i miei figli in colonia con la parrocchia, su esplicita richiesta del Don per dare una mano, cucinavo, ero diventata la mamma di tutti. Sul tema colonia tre sono le cose fondamentali che mi sento di consigliare ai genitori:
- verificare il progetto formativo di questa vacanza, che ci sia un buon affiancamento e supporto delle persone, degli educatori nelle attività quotidiane
- scegliere periodi brevi e non andare a trovare i bambini durante il fine settimana per evitare un ulteriore distacco
- aspettare che almeno abbiamo 8 anni, non prima, soprattutto per prepararli all’esperienza, senza terrorismo psicologico
Imparare viaggiando: ci sono mete preferite e tipi di viaggi più adatti ai bimbi?
No! Mare, montagna, lago, città, basta stare insieme e fare insieme. Cosa fondamentale è che i genitori si ricordino che siamo in vacanza tutti, bambini compresi. I nostri figli, impegnati fin dai primissimi mesi in attività quotidiane che, sì sono ludiche, ma molto impegnative per loro, hanno comunque un planning giornaliero, qualcuno che tutti i giorni, li guida nelle loro attività. Noi adulti, in vacanza amiamo fare quello che più ci piace, senza nessuno che ci obblighi a fare qualcosa di specifico. Questo concetto vale anche per loro: è importante spezzare la routine e avere la possibilità di lasciarli liberi di giocare. Proprio perché siamo tutti in vacanza, anche nella scelta della meta e degli itinerari, è indispensabile considerare che ci sono loro, le loro esigenze e preferenze da tenere in considerazione. Se per esempio si visita una città, si può coinvolgere il bambino nella scelta delle cose da vedere, ma anche nel rispetto delle giuste tempistiche. Ad esempio: mai portare vostro figlio prima al parco giochi e poi pretendere di portarlo al museo serenamente, fate piuttosto il contrario.
Una delle tue “citazioni” che amo di più è: “i capricci non esistono, sono la manifestazione della volontà dei bambini”. Come comportarsi se in viaggio, i nostri bimbi esprimono voglia di fare altro, rispetto alla tabella di marcia dei genitori?
Utilizzando buon senso prima di tutto e spiegando ai nostri figli quello che succede. Riallacciandomi alla domanda precedente, bisogna coinvolgerli e renderli partecipi del viaggio, fin dalla sua programmazione. Mai improvvisare, perché i bambini hanno bisogno di sapere cosa ci sarà dopo.
Quando poi la situazione inizia a essere complicata, bisogna distrarli e creare continuamente stupore. Ci sono età in cui puoi davvero giocare con la fantasia. In un bosco si possono raccogliere ghiande, provare a sentire con i piedini quant’è ghiacciata l’acqua di un ruscello, andare alla ricerca di uno scoiattolo e la sua tana…e coinvolgendoli così, si arriva alla meta successiva.
E’ quello che successe con i miei figli, un giorno, durante la visita al Buco del Piombo: una imponente grotta naturale situata a quasi 700m slm, proprio sopra a Erba, dove risiede la famosa “Caverna dell’Orso”. Si tratta di una vera e propria grotta raggiungibile per un sentiero di circa 200 gradini, scavata direttamente nella roccia, al cui interno sono state rinvenute ossa di orsi e utensili di diversi epoche.
I miei ragazzi esausti dalla camminata e dalla giornata di trekking, non ne volevano più sapere di rimettersi in marcia. Così, per cercare di convincerli a ripartire, fu il misterioso ritrovamento di un “fossile” a dargli la spinta!
7 commenti
Come non essere d’accordo con questa mamma, educatrice e, a sentir ciò che dice, sicuramente anche viaggiatrice?! Grazie per questa testimonianza. Più siamo e più abbiamo speranza che i genitori abbandonino l’all inclusive per una sana e più educativa scoperta del mondo, vicino o lontano che sia.
Sai che sono perfettamente d’accordo con te! E mi sento fortunata a sapere che il mio Rospetto ha accanto una Maestra così!!
Cara Alessandra,
mi sono commossa nel leggere il tuo racconto e l’intervista alla nostra Anna.
Auguro a te, a tutte le mamme e a tutti i bambini di trascorrere momenti felici. Voglio aggiungere che, qualsiasi cosa facciano, ciò che costituisce la loro serenità e le migliori basi per affrontare il mondo è l’unione della famiglia.
Miriam Terenzi
Ho avuto modo di conoscere Anna, e dire che è una persona fantastica è riduttivo….Non ci son parole per esprimere a pieno le doti dell’anima che ha questa donna. E’ stata una maestra meravigliosa, ha il dono di capire i bimbi le dinamiche, le loro varie fasi, e questo perchè oltre ad esser una straordinaria professionista ha un indole naturale come donna e madre. Siamo stati felici di conoscerla di aver la fortuna di averla come maestra di Giuseppe perchè è stata un arricchimento per tutta la nostra famiglia.
Con affetto Annalidia…..
Ci conosciamo dal 2009, porto ancora nel cuore tutto i tuoi insegnamenti e gli anni passati con te sono indelebili. Clementina si ricorda sempre di te e ogni tanto ricordiamo qualche aneddoto. Sei una di famiglia per noi e tu lo sai. A presto un abbraccio da mamma Laura e papà Angelo e la tua “barbicona”. Smack
Grazie Laura della tua deliziosa testimonianza!! Anna ne sarà felice!
Un abbraccio a Clementina!
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