Ogni città che si rispetti, ha il suo fiume. Così anche Milano. Non un racconto inventato, ma una vera e propria storia d’amore. Passionale, intensa e a tratti burrascosa. E come due amanti, la città meneghina e il suo Naviglio hanno vissuto nel corso dei secoli, momenti di allontanamento e altri di massima vicinanza.
Per tanti milanesi è solo il rifugio di “pantegane”, topi di fogna o la location ideale per una serata tra amici, ma per i turisti che vogliono scoprirlo davvero – in una città che sembra aver omesso dal proprio vocabolario il “ritmo slow”- lui è là che aspetta i suoi abitanti.
E mentre lentamente scorre, è pronto a farsi amare ancora.
In poche pedalate da casa siamo in Darsena. Conosciamo il Naviglio da sempre, ma non l’abbiamo mai incontrato veramente. Così una mattina di un giorno feriale, lontano dal brusio degli happy hour, incontriamo Vittorio Gargaglione, il Responsabile Marketing di Navigli Lombardi, la società che opera per la gestione, la valorizzazione e la riqualificazione dei Navigli e delle aree ad essi collegati. Vittorio ci accoglie nell’area lounge in Alzaia Naviglio Grande, pronto a raccontarci la storia di Milano e del suo rapporto con l’acqua.
Milano e Navigli
“Milano ha l’acqua dentro” così esordisce Gargaglione, che dopo una carriera nella GDO, ha sposato la filosofia del fiume. “Prima di questo stop forzato, il capoluogo lombardo era l’undicesimo porto commerciale. La città e i suoi canali hanno una storia antichissima, che ha inizio nella seconda metà del XII secolo per scopi prettamente difensivi. I Navigli, oltre ad avere valenza strategica militare ed essere la principale fonte d’irrigazione per i campi, è grazie all’arrivo di Leonardo alla corte degli Sforza nel 1482, che raggiungono il massimo splendore, efficienza e completezza. L’architetto di Vinci studiò infatti una rete di canali che permise di arrivare fino al Lago di Como, progettando un sistema di chiuse, che permise poi nei secoli di estendere la navigazione fino al Po, al Ticino, così da realizzare in epoca napoleonica il sogno dei milanesi: l’approdo al mare.
Ma nel corso dell’ottocento e nei primi del novecento, con l’avvento del trasporto ferroviario e su ruota, i cinque Navigli lombardi – Bereguardo, Grande, Martesana, Paderno e Pavese – vennero progressivamente abbandonati, fino ad essere definitivamente ricoperti dall’asfalto nella Cerchia dei Bastioni. Lasciati fino alla metà degli anni ’70 all’incuria, all’inquinamento generale e persino al crollo spondale di alcune delle zone più delicate, dopo aver riconosciuto l’inestimabile valore di queste acque, i Navigli vennero consegnati dallo Stato alla sovraintendenza regionale, che iniziò fin dai primi anni ’80, una lenta opera di bonifica e di riqualificazione.”
I Navigli e la Navigli Lombardi
“La nascita della società è datata 2003 e in questi dieci anni, è stato fatto moltissimo per recuperare terreno e riconsegnare ai milanesi, le acque dei suoi Navigli. A partire dalla mappatura periodica della balneabilità, effettuata dall’ARPA, che attraverso un’analisi costante ha stabilito che la qualità dell’acqua del Naviglio Grande è paragonabile all’acqua del Ticino in termini di sicurezza e purezza. I turisti non si facciano ingannare dal colore”, sorride Vittorio, “è la tipica acqua verde di fiume, quella caratterizzata dalla crescita spontanea di alghe, come sinonimo ulteriore di acque ben ossigenate.
L’obiettivo di Navigli Lombardi è la riscoperta di un amore, lungo quanto la storia della città. Milano. I milanesi. Quelli che vivono le rive dei suoi canali di notte, quelli che lavorano sulle sue sponde e quelli che hanno la nautica nel cuore. Navigli da riscoprire non solo by night, ma c’è la forte ambizione di riportare l’acqua al centro della vita milanese, attraverso una serie di eventi adatti a tutte le età.”
Milano, l’EXPO e i Navigli
“Si lavora insieme”, riprende il Responsabile Marketing di Navigli Lombardi, “per portare alla luce le bellezze di un territorio, attraverso una serie di eventi e percorsi slow: storico-culturali, naturalisti ed enogastronomici, celati agli occhi di chi si riempie la vista quotidianamente di questi scenari e che per troppa fretta o superficialità, poi non vede più. Ci sono mestieri, botteghe, artigiani da andare a conoscere lungo le rive dei Navigli. Una Milano e una provincia che ha voglia di vivere i suoi Canali durante il giorno, affinché non siano solo relegati alla movida notturna, così da poter contribuire inoltre al rilancio della micro-economia direttamente dal basso.
Quando ci sono eventi, si crea attenzione al territorio. L’area si anima di artisti, show room, esposizioni, come in occasione dello scorso Salone del Mobile, cui Navigli Lombardi ha aderito alla kermesse del Fuorisalone, organizzando la prima edizione del Navigli FAN Festival, una serie di percorsi sulla via dell’acqua che hanno avuto come evento clou l’installazione e il lancio di “La Piena di rane”.”
Navigami
Ultimo, ma solo in ordine cronologico nel ricco calendario della stagione di Navigli Lombardi, NavigaMI, il salone della Nautica di Milano che giunto alla sua quarta edizione, ci ha visti protagonisti. Complici due splendide giornate di sole, lo stop ai veicoli di domenica 12 maggio e tanta voglia di una giornata all’aperto, Vittorio Gargaglione, al termine di divertentissima gita in gommone di ha dato appuntamento a giugno per la StraNavigli, una giornata di sport e divertimento, a prova di tutte le età.
Ancora acqua, ancora Navigli, ancora Milano. Una nuova città.