Geoparc Bletterbach per un’avventura nel canyon delle Dolomiti

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Il Geoparc Bletterbach era da qualche tempo che stuzzicava la nostra curiosità, ma sembrava che questa gita a pochi passi dalla Val di Fiemme continuasse a sfuggirci da sotto i piedi. Troppo caldo, tempo brutto, no con il pancione meglio di no… fino a che, in un guizzo del “Bimbi cosa facciamo domani?” l’ho tirato fuori dal cassettino della mente in cui custodisco le avventure che vorrei vivere con i miei bambini. E siamo partiti!

Lasciamo la Val di Fiemme e dopo circa 40 minuti di macchina svoltiamo per Aldino. La vista qui al confine tra Trentino e Alto Adige è meravigliosa. La giornata poi è di quelle che rimangono impresse per l’intensità dei colori. La valle è soleggiata, molto aperta e si sale dolcemente con qualche tornante tra i filari di mele. Qua e là si intravedono campanili aguzzi tra l’immensità dei prati verdi. Sono i pascoli delle malghe che sembrano chiamare i più piccoli a correre veloci, prima di una merenda con pane e marmellata.

vista del corno bianco e del canyon

La nostra giornata al Geoparc Bletterbach

Dopo pochi minuti arriviamo al Centro Visitatori del Geoparc Bletterbach di Aldino e muniti di caschetto e mappa siamo pronti per la nostra esplorazione. Chiedo alla guida di indicarmi l’itinerario più breve e con meno dislivello. Non perché mi sia impigrita, ma perché sono da sola con i bimbi, di cui uno sulle spalle nello zaino trekking, e non mi sento di spingere particolarmente oltre i miei limiti.

Federico è alle stelle, indossa il casco da arrampicata e non lo ferma più nessuno, mi dice. Giacomo, come spesso avviene alla vista di alberi e foglie varie, inizia a gorgogliare festoso.
Selfie di inizio sentiero e si parte per questa avventura!

alla scoperta del canyon con bambini

Il cartello ci segnala la gola del Bletterbach, il cosiddetto “Taubenleck”, a 20 minuti dal Centro Visitatori di Aldino. Il percorso inizia con una lieve e facile discesa nel bosco. Si cammina agilmente tra gli abeti per circa una decina di minuti fino a quando il sentiero si restringe e inizia ad essere sempre più in pendenza. Mano a mano che ci avviciniamo alla gola, una serie di gradini – creati naturalmente con roccia e radici – rendono il passaggio sempre più ostico, tanto che in alcuni punti è necessaria una mano esterna che ci aiuta ad arrivare fino alla prima tappa di questo percorso ad anello nel Geoparc Bletterbach.

Io inizio a nutrire forti perplessità sul “facile itinerario”, ma estasiati per essere nel cuore del Taubenleck, manteniamo la calma e osserviamo lo scenario che ci circonda. La sensazione è quella di essere catapultati indietro di milioni di anni, di essere davvero al centro della terra. I colori sono vividi e gli strati di roccia si alternano rendendo così immediato scoprire il passaggio del mare: si possono osservare i grigi, i rossi, i bianchi, abbracciati dal verde del bosco che sovrasta il canyon e il blu del cielo.

nella gola del bletterbach

Arenaria, porfido, dolomia sono lì che raccontano la storia di queste incredibili montagne quasi come se stessimo sfogliando le pagine di un libro. Stiamo guardando la montagna direttamente dal suo interno, come se fossimo nel suo cuore. Scopriamo infatti attraverso tutte le postazioni che troviamo lungo il percorso che il canyon del Bletterbach è il risultato dell’azione di disgregazione ed erosione da agenti atmosferici durante diverse epoche geologiche. Infatti, dall’ultima glaciazione risalente a circa 15.000 anni fa, il Bletterbach si è scavato un percorso lungo circa 8km per quasi 400m di profondità, venendo alla luce uno strato dopo l’altro.

arrivati nella gola del bletterbach

Attraversiamo la gola, osserviamo attenti ogni roccia e lo sguardo non può fare a meno di salire verso il cielo. La freccia che indica la seconda tappa del sentiero geologico “Butterloch” punta verso il bosco, oltre gli alberi. A circa 50 minuti di strada ci aspetta la cascata… Ecco un nuovo percorso in salita, con gradini che a guardarli dal basso, sembrano molto simili a quelli alle nostre spalle. Stretti, ripidi, instabili.

itinerario canyon

In quel preciso istante capisco che il mio “voler fare una cosa tranquilla” è andato a ranare, e che ho solo due opzioni: tornare indietro dal sentiero che avevamo appena sceso (ma era talmente ripido che non osavo immaginare la fatica che avremmo fatto) o proseguire con la convinzione che “è un itinerario che fanno anche le famiglie, probabilmente andando avanti sarà più semplice”.

sentiero per scendere alla gola del canyon

Fede vuole vedere la cascata. Gli intimo che ci sarà da camminare e fare tanta strada, ma lui è gasatissimo e… con il senno di poi, non so se il suo comportarsi da super ometto marciando senza proferir lamenti, sia da attribuire ad un mio “leggero” stato di agitazione mascherato o dal super potere del caschetto blu che avrebbe voluto anche portarsi a casa!!!

Una breve sosta su una delle panchine che seguono il percorso e ripartiamo con passo costante. Terminata la prima “rampa di scale” il sentiero poi si snoda più dolcemente nel bosco, passando dalla vecchia miniera e seguendo sempre il corso del fiume. Attraversiamo il canyon un paio di volte per poi seguire l’ultimo tratto direttamente nella gola del Bletterbach. Camminare qui è più faticoso rispetto al bosco: è necessario guadare più volte il fiume, fa molto più caldo rispetto al sentiero al riparo dalle fronde degli abeti e ho un piccolo furfantello da tenere per mano che – giustamente – vuole saltellare tra le rocce.

L’orologio questa volta è dalla mia parte e Giacomo ci richiama all’ordine per il pranzo. Anche se sono sensibilmente stanca non lo do a vedere all’ometto e organizzo al volo pappa e spuntino merenda per noi. Sono le 12.30, camminiamo da quasi due ore e manca circa ancora un’ora abbondante alla Malga che ci attende per il pranzo. Ma una sosta serve a tutti e approfittando dell’ora della pappa del Micro Rospo, ci rifocilliamo sul letto del fiume.

canyon aldino

Alle 13 in punto ci rimettiamo in marcia, ci attende la parte più impegnativa di tutto il sentiero geologico Butterloch: la risalita verso il Centro Visitatori che ci porta attraverso il sentiero tematico “il bosco” alla Malga Laner per polenta e gulash.

sui gradini del geoparc

Anche in questa occasione Federico mi colpisce per la grinta e la forza d’animo con cui affronta la risalita. A guardarla dal letto del fiume sembra un enorme serpentone che si attorciglia intorno alla montagna. Tiranti, steccati a strapiombo sul canyon e altri – infiniti – gradini che ci aspettano. “Mamma ancora scale?” Alcuni gradoni sono persino più alti delle sue scattanti gambette. Io lo seguo da dietro –orgogliosa – proteggendolo da eventuali cadute. Zainetto in spalla, bastoncino in una mano e tirante nell’altra per aiutarsi nella salita, macina gradini uno dopo l’altro senza lagnarsi della stanchezza, come avrebbe avuto diritto di fare.

geoparc bletterbach sentiero

Ad ogni panchina ci fermiamo, beviamo acqua e io – con la scusa di fare qualche foto – ne approfitto per alleggerire le spalle dallo zaino in cui il piccoletto di casa ronfa beato per la pennica del dopo pranzo.
La stanchezza non aiuta, fa sembrare tutto ancora più difficile e nonostante il percorso sia prevalentemente in ombra, fa caldo. Ma ecco che il punto panoramico sulla cascata ci dà nuova energia e la spinta necessaria per arrivare in cima “ed essere più in alto degli alberi” nota Federico e per iniziare la nostra discesa verso la malga.

sentiero geoparc bletterbach

Con la fine della salita, si placa anche la mia preoccupazione. Siamo sulla strada forestale e per quanto sentiero ci separi dall’avere le gambe al sicuro sotto il tavolo, ho dentro di me la certezza che il grosso ormai è alle spalle.

L’arrivo alla Malga Laner è quasi simile ad un miraggio dopo più di un’ora di cammino – leggete di fatica – sui gradoni del sentiero geologico Butterloch, e dopo una meritata ricompensa per recuperare le energie, decido di fermarci tutti a tirare il fiato… e smollare la tensione accumulata. La malga, oltre a servire pietanze deliziose, invita al relax e al gioco. E’ infatti meta prediletta di moltissime famiglie che vengono a svagarsi tra natura e caprette: ci sono scivoli, altalene e persino un campetto da calcio e il bowling, oltre a seggioloni e fasciatoio per i piccoletti.

sentiero del bosco da malga laner

Così dopo due ore di giochi sul prato, concludiamo entusiasti il nostro percorso passando dal sentiero tematico del bosco che ci riporta con una facile passeggiata fino al Centro Visitatori del Geoparc Bletterbach di Aldino.

A pensarci ora (comodamente seduta alla tastiera del pc) non so se catalogare la giornata al canyon tra le imprudenze o quelle imprese di cui essere fieri… di certo è stata una grandissima Avventura per noi tre che spero il Rospetto possa ricordare a lungo. Di certo, se ci fosse stato Papà Rospo al nostro fianco, avrei camminato lungo il sentiero con più serenità… senza avere la “strizza di sgarrupare giù per il canyon”… Alla faccia del “facciamo una cosa tranquilla ehh”!!!

rocce alla gola del canyon

Visitare il Geoparc Bletterbach – info pratiche

  • Come arrivare: Il Geoparc Bletterbach si raggiunge da Cavalese in Val di Fiemme in circa 45 minuti. Noi ci siamo diretti al Centro Visitatori di Aldino (già provincia di Bolzano) da dove partono le escursioni guidate. Seguite la statale  48 (quella che vi porta all’autostrada) e superate i paesi di San Lugano, Fontanefredde e Redagno. Girate poi a destra seguendo le indicazioni per Aldino e dopo circa 5km appena superato il paesino, troverete a 4km il Geoparc. Il percorso è davvero ben segnato per cui non potete sbagliare.
  • Abbigliamento: comodo e da escursione, indossate assolutamente scarponcini da trekking e banditi gli stivali di gomma e i jeans. Non dimenticate di portare con voi una felpa e kway, occhiali dal sole, cappellino da usare quando si toglie il caschetto e crema solare.
  • Cosa mettere nello zaino: lungo il percorso non c’è possibilità di riempire la borraccia o di comperare degli snack, per cui partite da casa con abbondante scorta d’acqua (se siete con i bimbi date loro una piccola borraccia), qualche snack o panino per il picnic, frutta fresca e una barretta di cioccolato. Per i piccoli esploratori non dimenticate bussola, lente d’ingrandimento, guanti e una scatolina per portare a casa qualche pietra preziosa in ricordo della giornata.
  • A chi è consigliato: noi ci siamo andati da soli senza Papà Rospo e devo ammettere che pur amando molto l’avventura, mi sarei sentita molto più sicura con Ruggiero al mio fianco. Il Geoparc Bletterbach è davvero un posto adattissimo ai bambini, ma ci sono alcuni tratti – sia per raggiungere la gola del canyon, che per risalire – che sono piuttosto impegnativi o esposti. Andateci quindi se i vostri bimbi hanno le gambe davvero allenate (alcuni gradini in salita erano più alti delle gambette di Federico) e se sono abituati a camminare per diverse ore in autonomia.
  • Per chi non è indicato: il sentiero che conduce alla gola del canyon del Geoparc Bletterbach non è consigliato a chi ha problemi di deambulazione, a signore in dolce attesa o a chi soffre in pressione particolarmente bassa (portate dietro dei sali soprattutto per le giornate particolarmente calde)
  • Quando andare: prima di recarvi al Geoparc controllate le previsioni meteo (e fatelo anche durante l’escursione) perchè è fondamentale effettuare la visita in sicurezza, in giornate soleggiate e non di temporale, dove con vento forte e pioggia intensa si può rischiare la caduta di alcuni massi.
  • Bimbi al Geoparc Bletterbach: se i vostri bimbi sono appassionati di dinosauri e fossili adoreranno questo luogo. Tuttavia è indispensabile che siano decisamente ben allenati a camminare. I piccolissimi possono essere portati nello zaino trekking. Personalmente, pur amando molto il marsupio ergonomico, durante l’escursione al canyon è fondamentale che i bimbi siano sulle spalle e non posizionati sul davanti, dove impedirebbero la visuale e sarebbero d’intralcio sul dove mettere i piedi anche in discesa. Inoltre, essendo il terreno sempre molto sconnesso e senza avere possibilità di accomodarli su un plaid, è bene utilizzare lo zaino trekking come base di appoggio stabile anche in caso di sosta tra le rocce. I passeggini sono consentiti SOLO LUNGO IL SENTIERO NATURA nel bosco e che conduce alla Malga.
  • Ticket: adulti 6€ – bimbi fino ai 14 anni gratis – visite guidate 12€

 geoparc bletterbach

Trekking sentiero Geologico Bletterbach – caratteristiche tecniche

Caratteristiche: itinerario impegnativo, percorribile ad anello, prevalentemente su sentiero a gradoni molto ripido.
Partenza e arrivo al Centro Visitatori di Aldino: 1.560 slm e gola del Bletterbach punto più basso: 1.400 slm. 4,6km il sentiero Geologico+ 2km il sentiero natura nel bosco
Tempo impiegato: 4 ore nette di cammino per raggiungere il canyon e rientrare al Centro Visitatori passando da Malga Laner.
Dislivello: 150 metri in discesa fino alla gola e 250 metri in salita per completare l’itinerario.
Luoghi di ristoro: Malga Laner 1.583 slm – Lungo il sentiero non c’è possibilità di rifornimento di acqua se non nei rifugi.

Per info e prenotazioni

Geoparc Bletterbach – Centro visitatori di Aldino
sito web: http://www.bletterbach.info/it/
Località Lerch, 40, 39040 Aldino BZ
Telefono: +39 0471 886946

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Ero una single convinta e giramondo, poi ho incontrato un Rospo ... e ho fatto spazio nel trolley! Ora siamo la Famiglia Rospi! Cosa amo di più (miei ometti a parte)? Viaggi, Avventure e Outdoor!

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