Il mio rapporto con la Toscana è una storia d’amore tormentata. Nessuno può negare il fascino di questa regione, la culla della nostra lingua, arte e cultura. I miei genitori non sono immuni a questo fascino, e la Toscana è stata la meta di vacanza preferita della nostra famiglia per molti anni.
Nel corso degli anni, mi ha rattristato vedere che molte città sono cambiate. Il turismo di massa ha trasformato botteghe artigiane in negozi di souvenir, i bar all’aperto hanno sostituito piccole trattorie. La regione è spesso invasa da turisti.
Ora, io non ho intenzione di fare un’altra polemica sul bene e il male del turismo di massa. Voglio solo raccontarvi di un’altra Toscana, l’Appennino pistoiese. E’ ancora simile alla Toscana che mi ricordo, la Toscana di quando ero bambina. Una Toscana di villaggi sui fianchi delle colline, come la piccola Cutigliano, con la gente che porta avanti con la propria vita quotidiana mentre gatti grassi sonnecchiano al sole, dove trovi botteghe artigiane e trattorie locali – e neppure un negozio di souvenir per chilometri.
Nel Pistoiese, i villaggi sono solo una parte del fascino. La vera attrazione sono le montagne – e qua ho avuto una bella sorpresa. Gli Appennini sono spesso visti come i brutti cugini delle Alpi, bassi e tozzi, con cime marroni arrotondate anzichè imponenti vette innevate. Nulla di più falso. Abbiamo visitato l’Abetone, una stazione sciistica che non aveva nulla da invidiare alle Alpi e abbiamo ciaspolato in un ambiente idilliaco – senza folle e prezzi alpini.
Sciare Toscana Abetone: nulla da invidiare sci
Vivendo vicino alle Alpi, non ho mai pensato di viaggiare verso sud per andare a sciare. Pensavo di trovare piste scarse, con la neve mezza sciolta.
Ma quanto mi sbagliavo! Le piste dell’Abetone sono tra i migliori in Italia, e data la breve distanza da Firenze, Lucca e Pisa (poco più di un’ora), l’Abetone è un’ottima opzione se si desidera combinare una visita alle città toscane con un giorno o due sulle piste.
Abbiamo trascorso una mezza giornata sulle piste, guidati da Filippo, un ex campione di sci e ora proprietario di diversi negozi di noleggio sci della zona. Lo scenario era un qualcosa di spettacolare, in particolare sul versante della Val di Luce. Era una giornata luminosa, limpida, senza nuvole o nebbia in vista. Dalla cima di una seggiovia era possibile vedere la costa, con la silhouette di Isola d’Elba appena visibile all’orizzonte. A nord, si riconoscevano le Alpi, le cime innevate che si stagliavano contro il cielo blu profondo.
Le condizioni della neve erano eccellenti, nonostante fosse oramai primavera e una giornata abbastanza calda. Filippo ci ha detto che è spesso possibile sciare fino a fine aprile all’Abetone, a volte anche all’inizio di maggio.
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Abbiamo trovato piste di tutti i tipi, dalle piste baby perfette per i bambini e i principianti a nere mozzafiato, dove mi sono dovuta aggrappare a Filippo per non morire di paura. Tutto intorno a noi, avevamo uno scenario spettacolare – stavo per dire bello come Cervinia, ma da Cervinia non si vede il mare.
Relax al Val di Luce SPA Resort sciare toscana abetone
Se volete trascorrere un pomeriggio in totale relax dopo le piste, basta proseguire pochi chilometri fino al Val di Luce SPA Resort, un hotel di lusso con un grande centro benessere. Potete trovare tutti i soliti servizi trattamenti e servizi, massaggi, sauna, hammam. Per i più piccoli è disponibile un servizio miniclub, per divertirsi mentre mamma si rilassa.
La mia preferita era la ‘piscina dei cristalli‘, una piscina di acqua riscaldata circondata da una piramide di vetro, con una splendida vista sulle montagne. Ho trascorso lì quasi tutto il pomeriggio, rilassandomi e guardando il sole che lentamente tramontava dietro le cime – poi il relax ha un preso il sopravvento, e mi sono addormentata, perdendomi il tramonto. Ahimè, ma sono sicura che ci sarà un’altra occasione.
Ciaspolare sulle montagne toscane sciare toscana abetone
Se lo sci non è la vostra passione, non abbiate paura, c’è anche la possibilità di esplorare le montagne con le ciaspole, con percorsi di tutti i livelli, anche per bimbi. Abbiamo optato per la ‘CiaspoSLAta’ una facile ciaspolata di a sostegno della sezione locale di AISLA, un ente di beneficenza che fornisce fisioterapia per malati di sclerosi laterale amiotrofica.
La ciaspolata si è svolta nella Riserva Biodinamica di Pian degli Ontani, un bellissimo faggeto, protetto per raccogliere semi di faggio da utilizzare per gli sforzi di rimboschimento altrove.
La passeggiata era guidata da due guide ambientali, che ci hanno raccontato della storia e le tradizioni della zona. La zona è ricca di fauna selvatica, in particolare pipistrelli, ma essendo un grande gruppo, non ne abbiamo visto nessuno. Ma il panorama era la vera star della giornata. Le montagne erano tutte intorno a noi, incorniciate dai faggi secolari, spogli in inverno, con i loro tronchi che brillavano verde e argento sotto il sole di mezzogiorno.
C’erano circa 50 persone che hanno preso parte alla ciaspoSLAta. E ‘stato bello aver partecipato a una causa così nobile; però non ho potuto fare a meno di chiedermi come sarebbe stato vagare per i boschi in totale solitudine, con i sussurri degli alberi intorno a me, e il battito d’ali dei pipistrelli, quando il sole scompare.
Borghi dove il tempo si è fermato sciare toscana abetone
Questa parte della montagna toscana è lontana dai radar dei turisti. O meglio, la gente visita l’Abetone, la Val di Luce e va a fare giri in montagna, ma più che altro fanno tutto in giornata. Se si rimane per un paio di giorni, si è in grado di apprezzare la vita di paese.
Ricordo di aver letto un libro di viaggio di anni fa, scritto da un giornalista che ha attraversato l’area in a Topolino. Sono rimasto stupita dalle sue descrizioni di villaggi sonnolenti, dove il Giro d’Italia è l’evento dell’anno e uomini superano le donne 10 a 1 ai tavolini dei bar locali.
Mia madre li chiamava “i bar degli uomini”. Di nuovo, questo non vuole essere un giudizio – solo una testimonianza di come diversa è la vita in quelle montagne, rispetto alla vita di Milano, la vita a cui sono abituata. Nelle montagne toscane, ho avuto la sensazione viaggiare indietro nel tempo, verso la mia infanzia – o forse, verso un tempo che non ho mai vissuto.
La nostra base nella zona era l’Albergo Sichi a Pian degli Ontani, gestito dal carismatico Carluccio. L’hotel è meravigliosamente retrò – con boiserie di legno tutto intorno e arredamento eccentrico (compresi animali imbalsamati), che sembra essere uscito direttamente dagli anni Sessanta, quando la regione attraversava periodo d’oro della villeggiatura.
La prima notte che abbiamo passato al Sichi, c’era un torneo di ‘briscola‘. I miei occhi si sono riempiti di lacrime, pensando al poco tempo che ho trascorso con mio nonno, giocando a briscola nel sole del pomeriggio.
Pian degli Ontani è poco più di una manciata di case, ma dà vita ad una delle comunità più accoglienti che abbia mai avuto la possibilità di incontrare. Dopo la ciaspoSLAta, Carluccio ha organizzato una festa per tutti i partecipanti, e ha invitato uno dei suoi amici suonare la pianola e cantare. Ogni canzone era un viaggio nel tempo. Pezzo dopo pezzo. Azzurro, la prima canzone che ho imparato a memoria. Ma che ne sai se non hai fatto il piano bar, una canzone che mi ricorda feste sulla spiaggia, passeggiate notturne su un lungomare, notti sotto le stelle.
E ‘incredibile come i suoni, gli odori, i sapori, ci possono dare la sensazione di viaggiare lontano, di andare altrove, in luogo e tempo. Non ero mai stata su quelle montagne, ma mi sentivo come se appartenessi lì – perché quelle montagne mi hanno ricordato qualcosa che non conoscevo, ma desideravo.
Il senso di comunità, che troppo spesso si perde nella nostra vita cittadina.
Siamo rimasti per ore seduti sotto il sole, bevendo vino e ascoltando musica. Non sono sicura se gli altri provavano quello che provavo io – ma sono abbastanza certa che tutti noi eravamo felici. Ce ne siamo andati abbastanza addormentati dopo un pasto abbondante (e un bel po’ di vino), ma in qualche modo eravamo pieni di energia, per aver trascorso del tempo quel fine settimana con le due cose di cui noi, come esseri umani, abbiamo più bisogno – la natura e gli amici.
I Rospi ringraziano Margherita e Nick – The Crowded Planet – per testo e foto
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