Mamma in campeggio da sola: guida alla sopravvivenza

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La vacanza in campeggio con i bambini era quello che ci mancava di più in assoluto e complice la voglia di spiaggia di Federico, i prezzi spropositati di agosto e le poche ferie residue del Rospo a discapito invece del mio periodo di maternità, la tenda era l’unica strada percorribile per riuscire nell’intento di portare i bimbi al mare per un paio di settimane. Ma come conciliare desideri, budget e disponibilità delle strutture con la domanda “Come farai a gestire tutto da sola in campeggio con i bambini?”

Il “Ma tu sei matta!!” accompagnava la faccia stupita di chi mi chiedeva che cosa avrei fatto ad agosto con i bimbi, visto che le ferie di Papà Rugg non gli concedevano che lo spazio del weekend di ferragosto. E posso capirlo, perché la vacanza in campeggio da sola con i bimbi, non è di certo tra le esperienze più rilassanti che abbia fatto nella mia vita. Ma siamo sopravvissuti, ci siamo divertiti e nonostante qualche acciacco/sfiga, ce la siamo cavata alla grande.

Prima però di dirvi come organizzare una vacanza in campeggio da soli con i bimbi, partiamo con il raccontarvi le cose “meno piacevoli” che ci sono capitate in quindici giorni. Sappiatelo, ci vorrà tutta la vostra pazienza, determinazione, autoironia e sopportazione! Ma se avete anche solo preso in considerazione di vivere questa straordinaria avventura da soli con i vostri bimbi, avrete tutto il nostro incoraggiamento per lanciarvi nell’impresa…e  poi non disperate! C’è sempre chi sta peggio: io ho visto un sacco mamme in vacanza in campeggio con tre o quattro figli piccoli… e si divertivano come matte pure loro!!
Quindi anche se agli occhi di molti potrete sembrare dei marziani anche solo per aver avuto l’idea, fatevi coraggio e andate! Ne troverete tantissimi di altri genitori da soli, disposti a scambiare due parole o un sorriso con lo sguardo “disperato” fuori dal bagno, mentre i bambini fanno la doccia, o mentre vi troverete a lavare i piatti a mezzanotte dopo che i piccoli hanno ceduto al sonno.
Ricordate che il campeggio è la vacanza per eccellenza in cui sostegno reciproco e solidarietà tra i vicini di tenda sono le parole d’ordine. Mal che vada, i vostri bimbi trascorreranno più tempo a due piazzole di distanza che nella vostra, ma andrà bene anche così!

Noi felici in gita a Comacchio, ancora ignari di come avremmo trovato la tenda al ritorno in campeggio

Vacanze in campeggio con i bambini: la mia esperienza da sola

La mia vacanza da mamma “single” in campeggio è durata due settimane in tutto, ma i giorni trascorsi da sola con i bimbi sono stati dieci, in quanto il Papo ci ha raggiunto per il ferragosto e per tutte le operazioni di montaggio e smontaggio dell’accampamento della tenda. Due Rospetti  – sette anni Federico e un anno e mezzo Giacomo – al Campeggio Florenz di Lido degli Scacchi. Quindici giorni in cui – a partire dal gatto nero che ci zompettava accanto mentre montavamo la tenda – abbiamo avuto nell’ordine:

  • diarrea continua… perché vuoi non assaggiare sabbia, terra, impolverarti da capo a piedi, mettere in bocca lo spruzzino della doccia, far cadere il ciuccio ovunque e poi ficcartelo in bocca?!?! … tanto son tutti anticorpi giusto???,
  • un’otite,
  • uno scoppio della gomma del carrellino bici a 10 passi da Giacomo,
  • una caduta di testa dal carrellino bici,
  • una porta della doccia dritta sul muso con relativo sanguinamento dal naso,
  • un ditino scottato sul fornello a gas,
  • innumerevoli cadute con sbucciature,
  • due trombe d’aria, di cui una con veranda colpita… e quasi affondata.

e secondo voi, quando è accaduto tutto ciò? Quando eravamo tutti e quattro insieme o quando ero sola-soletta con i Rospetti?

La nostra veranda dopo la tromba d’aria – immaginatevi lo sconforto

Ma noi tre, nonostante quello di cui sopra, conserviamo un ricordo bellissimo di questa vacanza in campeggio. Federico soprattutto.
Giacomo ha dato sfogo alla sua anima selvaggia e vagabonda, camminando a piedi nudi – ovunque – per due settimane. E sebbene sia troppo piccolo per potersi ricordare in futuro di questa esperienza, sono certa che è stato un gran bene. Ematomi e chiappe arrossate a parte!

Quindi alla famosa domanda che tutti mi hanno fatto prima di partire, ancora oggi rispondo che “Sì, nonostante la fatica, lo rifarei ancora, ancora e ancora!”

Come organizzare una vacanza in campeggio da soli con i bambini

Si fa presto a dire “Dai, partiamo!“, scegliere di fare una vacanza in tenda con i bimbi non è una passeggiata, quindi è importante rendere – almeno sulla carta – il più semplice possibile ogni aspetto del viaggio.

Una delle prime cose che potete valutare quando si viaggia da soli con i bimbi, è stipulare una buona assicurazione viaggi. Sul mercato ce ne sono diverse, noi ci siamo affidati a EuropAssistance con una polizza family che comprende anche gli annullamenti e i costi della riprogrammazione della vacanza. Il nostro consiglio è quello di studiare a tavolino come desiderate vivere quest’esperienza con i bimbi e immaginarvi nella situazione, così da cercare di essere preparati… o almeno ci avrete provato.

La scelta della destinazione quando si viaggia da soli con i bambini

La scelta di una destinazione di viaggio non è mai banale, se decidete di partire da soli in tenda con i bambini, ancora di più. Noi abbiamo tenuto conto di questi fattori:

  • vacanze facili: non siamo quelli dalle vacanze in spiaggia sotto l’ombrellone due settimane di fila, ma essendo la vita in campeggio già sulla carta più faticosa rispetto a qualsiasi altra, ci siamo orientati su una meta “facile”, che fosse quindi adatta alle famiglie e che rendesse la giornata il più semplice possibile. Mare pulito, spiaggia di sabbia e fondale basso dove poterli lasciare liberi sul bagnasciuga, pochi vestiti e tanti costumi.
  • cose da fare durante il giorno: vita da spiaggia e iodio a gogo, ok… ma anche altre attività per bilanciare i desideri della mamma o del papà.
  • vicinanza da casa e mezzi di trasporto alternativi all’auto: se come noi avete l’altro genitore o un compagno che deve raggiungervi nel weekend, trovate un posto che sia massimo a tre ore di distanza e che abbia almeno una stazione ferroviaria vicina o sia servito da bus tipo Autostradale o Flixbus.
  • il meteo: è l’unico elemento che non potrete controllare ma – almeno in teoria – le vacanze al mare “dovrebbero” garantire un tempo più stabile rispetto alle vacanze in montagna…. e ve lo dico dopo aver preso un mezzo monsone sulla Rivera Romagnola, con foto di amici in campeggio in montagna sotto un sole cocente…

I nostri momenti di vita in campeggio

Come scegliere il campeggio quando si è da soli con i bimbi

Molto dipenderà dall’età dei vostri bambini, ma con più sono piccoli o di età diversa, con più avrete bisogno di servizi ad hoc.

  • tipologia di campeggio: i campeggi non sono tutti uguali e seppur belli, alcuni non sono minimamente adatti ad una vacanza per genitori single. E non mi riferisco a quelli che non hanno servizio di animazione. I campeggi a terrazze – ad esempio – sono poco pratici con i bimbi più piccoli, soprattutto se non riuscite ad ottenere una piazzola tra le più basse: con più andrete in alto, con più dovrete fare su e giù (con la spesa, i giochi del mare, il passeggino, la bici e anche solo a piedi per andare in bagno). Optate quindi per un campeggio comodo, vicino alla spiaggia (o che abbia stabilimento balneare annesso) e che sia ben ombreggiato, così da garantirvi quiete e fresco il pomeriggio se avete necessità di tornare in tenda per il pranzo.
  • servizi offerti: elettricità e acqua corrente sono indispensabili, ma in vacanza da soli in tenda è bene avere anche un servizio di lavanderia e asciugatrice a disposizione e torrette per con acqua potabile a pochi passi dalla tenda. Nella guida su come scegliere il campeggio e la piazzola, vi avevamo consigliato di dormire a debita distanza dai bagni ( e lo pensiamo ancora e siamo convinti che valga anche in vacanza  per una mamma da sola in tenda), ma avere almeno la possibilità di sciacquare il biberon, il ciuccio o mandare il più grande a prendere l’acqua da solo senza far molta strada, è sicuramente d’aiuto.
  • parcheggio esterno: campeggio è sinonimo di libertà, anche per i bambini. E credeteci non c’è nulla di più bello che vedere crescere la loro autonomia e la sicurezza con cui si muovono all’interno del campeggio, allontanandosi ogni giorno un pochino più in là dalla piazzola. Per andare in bagno da soli a lavarsi i denti, al market a comperare un frutto o a giocare con l’amichetto al campo da basket. In un campeggio che consente l’ingresso alle auto solo in determinati orari e solo per il carico e scarico dell’attrezzatura questo è possibile, negli altri avrete un pensiero in più.

La nostra Kampa Oxwitch 4 con la veranda al Camping Florenz di Lido degli Scacchi

Le “preoccupazioni” che avevo prima di partire e come le abbiamo gestite

Rospo me l’avrà chiesto venti volte prima di partire se me la sentissi davvero, cercando di mettermi in guardia sugli “ipotetici scleri” a cui avrei dovuto far fronte e visti i miei continui “massì, cosa vuoi che succeda…“, abbiamo prenotato.

Il tema cucina era la principale fonte di preoccupazione: “Come faccio a cucinare con Giacomo sempre intorno e senza che nessuno si ustioni? Come scolo la pasta?” Al secondo posto delle domande a cui dar risposta c’era la questione bagno e doccia. Il tema del “Come faccio a lavare i piatti con loro?” era fin dall’inizio un “non problema” perchè una delle ragioni per cui abbiamo scelto il campeggio al mare era proprio l’idea di beneficiare di bacinelle, fontane & co per intrattenerli con l’acqua, senza rischiare di raffreddarsi.

Ma veniamo ora alle soluzioni. Alla domanda “come ho fatto?” rispondo che “alla fine è come a casa, con qualche accortezza in più”.

I primi giorni sono sicuramente quelli più difficili da gestire e quelli in cui serve un minimo di tempo per far degli errori, trovare la soluzione e un modo per semplificarsi la vita. Una volta a regime e preso confidenza con il campeggio, tutto verrà semplice come a casa.

Come gestire la cucina in campeggio con i bimbi piccoli

Dopo qualche giorno in campeggio tutti insieme, vedrete che verrà loro spontaneo aiutarvi nell’organizzare i pasti. Cominciate dalle piccole cose, come ad esempio andare a prendere l’acqua per cucinare, lavare i pomodori, fino a lavare le tazze della colazione. Teneteli impegnati – e lontani da fornello a gas – e tutto filerà liscio.
La pasta sarà il piatto che cucinerete di più in assoluto e per evitarvi di dover scolare la pasta con colino, presine e acqua bollente che schizza ovunque, utilizzate una di quelle pentole che hanno il coperchio colapasta integrato (uno di quelli che con chiusura ermetica e con i fori).

Scopri cosa cucinare in campeggio

Una volta poi terminato di cucinare, spegnete immediatamente il gas, girando prima la valvola della bombola (questo farà uscire tutto il gas dal tubo) e poi chiudete la manopola del fornello.
Raggruppate le pentole ancora calde sulla cucina e mettetele poi nella bacinella per portarle allavatoio, così che non siano a portata di mano dei più piccoli.

Andare in bagno

Al bagno si va tutti insieme, doccia idem! Noi abbiamo iniziato così. Dopo quattro o cinque giorni – e presa  confidenza con la vita in campeggio – Federico andava in autonomia in bicicletta con la bustina attaccata al manubrio della bici e l’asciugamano al collo, mentre io mi ritrovavo a far la doccia (con tanto di balsamo ai capelli) una volta messi a letto loro.

Tornati dalla spiaggia, stanchi e affamati, andate subito a far la doccia cercando di anticipare l’ora di punta e così da sbrigarvi in fretta. Lavate bene i bimbi e se non riuscite a darvi una ripulita come si deve portate pazienza, la giornata di una mamma da sola in campeggio non è ancora finita. Pensate che il tempo che avrete a disposizione dopo cena, messi a nanna loro, sarà tutto per voi!

Il cambio del pannolino gestitelo in tenda (sul materassino oppure sul tavolino dove pranzate) se non avete degli spazi ad hoc nei bagni del campeggio.

Tenda + bici la nostra dimensione perfetta per le vacanze con i bimbi

Genitori da soli in campeggio con bambini: le conclusioni

Noi oggi guardiamo le foto della nostra vacanza nel Delta del Po e sorridiamo perchè alla fine – come in ogni cosa – quello che ne rimane è l’entusiasmo con cui abbiamo affrontato ogni cosa. Nonostante fossi una mamma da sola in campeggio (e non sono mancati gli scleri come per tutti i comuni mortali), la gioia di esserci regalati un’esperienza insieme – seppur faticosa e a tratti esasperante – ci ha uniti e reso famiglia ancora di più.
Il campeggio è utilissimo per responsabilizzare anche i più piccoli e insegnare loro la preziosa arte della collaborazione. Si impara a non sprecare, a utilizzare lo stretto necessario e a risolvere i problemi mano a mano che si presentano.

Volete un consiglio?
Provateci, andate e sperimentate. Senza aver paura di chiedere aiuto in caso di difficoltà. In campeggio non sarete mai da soli e in caso di bisogno, ci sarà sempre un vicino pronto a tendervi la mano. Questa forma di vacanza super spartana, vi stupirà per lo spirito di solidarietà che si viene a creare in brevissimo tempo tra le persone attorno a voi e quelle che incontrerete in spiaggia.
Iniziate con brevi periodi se non ve la sentite di partire per una settimana intera, montate l’accampamento a poco da casa e iniziate a prendere confidenza con voi stesse e con il campeggio.
Sarà un colpo di fulmine! E di far vacanze in campeggio con i bambini non potrete più farne a meno. Anche se sarete mamme da sole, alle prese con nani urlanti in tenda!

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Ero una single convinta e giramondo, poi ho incontrato un Rospo ... e ho fatto spazio nel trolley! Ora siamo la Famiglia Rospi! Cosa amo di più (miei ometti a parte)? Viaggi, Avventure e Outdoor!

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