L’unico trillo della sveglia che apprezzo è quello che sancisce l’inizio di una giornata di viaggio e se poi c’è da far la levataccia per imbarcarsi e volare oltre confine ancora di più. Quando a partire è la famiglia al completo, a casa Rospi l’adrenalina è al massimo fin dalla sera prima. C’è chi spunta le cose messe in valigia, chi cerca di infilare nello zainetto quanti più peluche possibili e chi, con nonchalance, li tira fuori. Non faccio nomi, ma nel nostro gioco di ruoli, avrete già capito dove mi posiziono io! Tutti super eccitati fino a quando il suono della cornamusa (mia suoneria per le e-mail) smorza gli entusiasmi: volo cancellato! Quel messaggio impertinente è là che ti guarda e la tua tanto agognata fuga dalla città sembra inarrivabile, quanto il traguardo di un’atleta alle prime bracciate di una gara di triathlon.
Che fare?
Avere l’autorizzazione per spostare “last second” i giorni di ferie è un’impresa tanto ardua quanto la sopra citata gara e in quel preciso istante ti maledici quasi per esserti affidato ad un volo da pochi euro, ma che importa… queste cose succedono anche con le “migliori famiglie”, alias compagnie! E poi diciamocelo… ruga ancora di più, perché questa non è proprio colpa tua o del cucciolo di casa che si ammala se non puoi volare!
“C’è sempre il bicchiere mezzo pieno”, suggerisce l’altra metà della tua mela, “ci hanno riposizionato sull’ultimo volo della sera al ritorno, quindi anche se partiamo un giorno dopo, abbiamo tutto il pomeriggio per recuperare.”
Magra consolazione, vero, e se ci avessero cancellato il volo del ritorno, regalandoci un giorno di viaggio in più saremmo stati tutti più felici, ma contrariamente a quello che pensiamo in tantissimi, la storia non finisce qui. Già perché ogni anno oltre 960 mila passeggeri che avrebbero diritto ad un rimborso aereo non ne fanno richiesta, semplicemente perché non sanno di averne diritto.
Ci avete mai pensato? Dite che lo sapevano a Fiumicino? Noi no, eppure ci è già successo più volte!
In Australia, il ritardo di una coincidenza divenne la scusa per un giro di lavatrice, a Bari la giustificazione per tornare al lavoro due giorni dopo e a Budapest per una mattinata libera da trascorrere alle terme. La nostra testimonianza per dirvi che una toppa si mette, ma che con il famoso senno di poi… avremmo potuto rimpinzare anche il portafoglio!
Volo annullato, in ritardo o in overbooking? Ecco come chiedere il rimborso volo
Nessun problema, ci pensa flightright! Sono onesta, non li conoscevo e non sapevo neppure che potesse esistere un servizio di questo tipo, ma il sito www.flightright.it è già nei nostri preferiti e qualche numero vi aiuterà a capire quanto importante sia la mole di annullamenti o ritardi che subisce il popolo dei passeggeri. Pensate che bastano anche solo 3 ore di ritardo sull’orario pianificato per ottenere un risarcimento.
Le cifre che l’azienda tedesca ha stimato sono davvero esorbitanti: solo in Italia non vengono reclamati oltre 380 milioni di euro di indennizzo all’anno, per voli cancellati, in ritardo o in overbooking, e tutto perché i passeggeri non sono a conoscenza di avere il diritto di richiedere fino a 600€ a persona. Non si è al corrente di come chiedere e ottenere il risarcimento, e quei pochi che si avventurano, abbandonano l’imprese alle prime difficoltà burocratiche.
Ma avere un risarcimento è un diritto, previsto persino dalla Comunità Europea fino ad un massimo di 3 anni dalla data in cui si è svolto l’evento. Noi ci stiamo già mangiando le mani… immagino voi, là davanti al monitor, a fare altrettanto!
Chiedere un rimborso volo con flightright: come fare?
Più semplice di quello che immaginate e bastano davvero pochi click! E’ sufficiente inserire nel calcolatore automatico che trovate sul sito di flightright i dati relativi al volo in questione, inviare la richiesta e attendere che gestiscano la pratica. Una volta ottenuto il via libera, ricevere il rimborso direttamente dalla società, al netto di una percentuale che varrà come compenso per la gestione del rimborso. Questo è l’unico “costo” per il servizio offerto dalla compagnia Berlino.
Ma vale per tutti i voli?
Non tutti, ma moltissimi! Per ottenere un risarcimento dalle compagnie aeree, il ritardo o annullamento deve soddisfare alcuni requisiti specifici, il primo tra tutti è che il volo sia gestito da una compagnia regolamentata dall’Unione Europea. Facciamo un esempio pratico: se sono in viaggio da NY con Air France verso Parigi Sì posso essere rimborsato – se devo andare a NY da Milano con volo United NO, non ho diritto al rimborso.
In caso di ritardo, invece, flightright chiederà un rimborso volo in base all’entità del ritardo accumulato. Ecco altri esempi pratici per capire bene di che importi si parla: tutti i voli che percorrono meno di 1.500 km con un ritardo di 2 ore o più hanno diritto a 250€, i voli tra 1.500 km e 3.500 km e che accusano un ritardo di almeno 3 ore avranno diritto fino a 400€, quelli di oltre i 3.500 km e che hanno maturato più di 4 ore di ritardo, avranno fino a 600€ e per tutti i passeggeri che attendono il loro volo da oltre 5 ore flightright garantisce il rientro a destinazione, recedendo dal volo prenotato.
Niente male no? Ma non è finita qui perché tutte le spese sostenute dai passeggeri (eventuali spese di vitto, alloggio e trasporto) necessarie per gestire il disguido – che sia ritardo, annullamento ed overbooking – saranno direttamente a carico della compagnia aerea.
Io corro a curiosare su skyscanner se trovo un nuovo volo che fa per noi, voi correte a cercare le vecchie carte d’imbarco! Il rimborso vi aspetta!
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