Cascate Acquafraggia: trekking al Rifugio Savogno con bambini

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Le Cascate Acquafraggia – o dell’Acquafraggia che dir si voglia – sono uno dei luoghi più suggestivi della Lombardia. Le cascate si trovano in Valchiavenna, nel comune di Piuro, raggiungibile in circa due ore e un quarto di auto dalla città di Milano.

Questa località attira un gran numero di escursionisti, ma anche semplici turisti, un po’ in ogni periodo dell’anno: d’estate per il grande refrigerio dovuto agli spruzzi d’acqua, in autunno per i colori del foliage, in primavera per i verdi sgargianti.
Noi le abbiamo visitate in giornata, durante un weekend d’inizio ottobre, con l’obiettivo di fare il sentiero panoramico delle cascate e merenda in quota al Rifugio Savogno.

Se cercate un posto per fare una castagnata vicino a Milano, segnate Acquafraggia nella vostra lista. Mai ci saremmo aspettati di rientrare a Milano a fine giornata, con un bottino di ricci e marroni davvero esagerato!

Ma prima di raccontarvi del nostro trekking fino al Rifugio Savogno, dovete sapere che le cascate sono visitabili da chiunque, anche dai meno allenati e da chi non ha mai fatto allacciato gli scarponcini da trekking.

Le cascate dell’Acquafraggia vengono chiamate al plurale perchè sono due, le “cascate gemelle”. Corrono una accanto all’altra, da un’altezza mozzafiato e si possono ammirare da un prato meraviglioso, comodamente seduti all’ombra dei castagni.

Le cascate appaiono persino dal fondovalle, arrivando in auto lungo la SS 37 del Maloja, presso l’abitato di Borgonuovo di Piuro, lasciando completamente a bocca aperta grandi e piccoli.

Info tecniche per il trekking alle Cascate di Acqufraggia e Rifugio Savogno

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Caratteristiche:  itinerario ad anello con salita costante, ma a gradoni, completamente immersa nel bosco, fino all’arrivo al borgo di Savogno e discesa percorrendo il sentiero panoramico su tracciato impegnativo e piuttosto ripido.
Tempo impiegato: 4 ore e 23 minuti di cammino per completare l’anello.
Dislivello: circa 510 metri in salita. Partenza dal parcheggio di Borgonuovo a a quota 351 slm. Il Rifugio Savogno si trova a quota 854 slm.
Tipologia sentiero: E= escursionistico
Luoghi di ristoro:  Rifugio Savogno in quota. Lungo il sentiero c’è la possibilità di riempire la borraccia SOLO percorrendo il sentiero a gradoni nel bosco, all’altezza del Lavatoio – Stalle ai Ronchi, ma fate sempre abbondante scorta alla partenza, soprattutto se percorrete il sentiero in estate.
Trekking con bambini: no passeggini – no marsupio ergonomico – sì zaino trekking porta bimbo. Noi abbiamo affrontato il percorso con un bimbo di 3 anni e mezzo abituato a camminare, e uno di 9 anni.

 

Il percorso trekking delle cascate

Le nostre considerazioni personali sul tracciato

Per visitare le cascate dell’Acquafraggia ci sono due sentieri di tipo escursionistico, entrambi abbastanza impegnativi se non si è sufficientemente allenati o se si hanno problemi alle ginocchia, poichè costituiti da una salita costante fatta di scalini, gradoni tra le rocce, radici degli alberi e scale metalliche nei tratti particolarmente impegnativi.

Volendo, è possibile salire e scendere dallo stesso tracciato in base al livello della preparazione individuale. Noi, invece, amando molto i percorsi ad anello abbiamo preferito optare per farli entrambi.

Se guardate la mappa, abbiamo percorso in salita il sentiero di destra, quello che porta alle Stalle per salire fino a Savogno, e siamo scesi dal sentiero di sinistra che poi si ricongiunge nel bosco e porta alla partenza dell’itinerario.

Giacomo, il nostro bimbo più piccolo, ha camminato in totale autonomia in salita, mentre in discesa, complice la stanchezza e la difficoltà del sentiero, abbiamo preferito optare per lo zaino trekking in groppa a papà.

Per i bambini piccoli è sicuramente molto impegnativo. Giacomo è già abituato a camminare molto, ma nonostante l’allenamento ha sicuramente accusato la fatica. Per riuscire quindi a percorrere la salita al suo passo, abbiamo fatto tante soste, pause merenda, racconti del bosco e con tanta motivazione è arrivato al Rifugio con le sue gambette. Ovviamente è stato un grande motivo di orgoglio, sia per noi ma anche per lui, che ha potuto emulare il suo fratellone.

Eccoci durante il percorso, dalle cascate dell’acquafraggia fino al Rifugio Savogno con i nostri bimbi: in salita e in discesa con il piccolo nello zaino

Con il senno di poi, visti entrambi i tracciati, riteniamo sia più semplice percorrerli al contrario, quindi il sentiero panoramico in salita – piuttosto che in discesa –  perchè molto ripido e perchè sottopone le ginocchia a notevoli sforzi. Ovviamente lasciamo a voi la scelta, ribandendo come per ogni escursione di usare il buon senso e la giusta attenzione.

Ma partiamo dal principio.

Descrizione del sentiero

Una volta lasciata l’auto al parcheggio e ci si incammina verso le cascate ci si trova di fronte ad uno spettacolo strabiliante. Il fragore, lo stupore e la maestosità dello spettacolo delle cascate lasciano a bocca aperta. Sono davvero uno dei luoghi più belli della Lombardia!

Questa è la cartellonistica alla partenza del sentiero delle cascate Acquafraggia, non potete sbagliare!

Dopo le foto di rito, mettetevi in marcia, la salita sarà lunga. Troverete diversi cartelli: la partenza e l’arrivo dell’escursione sono proprio davanti all’imponente cascata. Salite verso il bosco con la mulattiera che si trova alla destra. Non potete sbagliare, seguite i cartelli con direzione Borgonuovo – Savogno – Stalle ai Ronchi – Torchio. Dopo un primo tratto, inizierete a percorrere i primi gradini. Se volete contarli, vi diciamo che sono 2886, quindi camminate a passo lento e costante per non affaticarvi immediatamente.

Il sentiero attraversa prima un gruppo di baite circondate da appezzamenti agricoli ormai dismessi, poi arriverete al bivio del Lavatoio (fate scorta d’acqua alla fontana) e poi salirete ancora immersi in un bellissimo bosco di castagni. Se avete con voi i bimbi, fate attenzione ai pannelli esplicativi posti lungo il sentiero, che raccontano la storia delle volpi e di altri animali del bosco. Queste pause vi saranno indispensabili per far ricaricare le pile ai piccoli escursionisti.

In alcuni tratti, il bosco si apre per lasciare davanti a voi lo spettacolo della valle in tutto il suo splendore. Da queste terrazze privilegiate avrete modo di vedere di quanto sarete già saliti, ma serve ancora tenere duro un pochino, fino ad arrivare al borgo.

Il Borgo Savogno

Poco prima di arrivare al Borgo medievale, la mulattiera del bosco interseca il sentiero panoramico delle cascate, che noi abbiamo percorso in discesa. Arrivare lassù è magia pura. Il borgo è rimasto totalmente incontaminato, fuori dal tempo ed è raggiungibile solo a piedi.

Arrivati a Savogno, il borgo disabitato, i bimbi ritrovano tutte le energie e partono in esplorazione dopo la merenda al Rifugio Savogno

È praticamente disabitato, se non fosse per il Rifugio Savogno, la chiesa parrocchiale e la segheria. Una manciata di case in pietra con i tipici loggiati di pegno, vicoli piccini e fatti di ciottoli. C’è silenzio, pace, magia. Solo le risate festose dei nostri bimbi, felici della loro impresa e con forze ritrovate (chissà com’è che fino a pochi minuti prima sembravano sfiancati dalla salita e ora corrono sul prato verde nel cortile della chiesa) e una vista meravigliosa sulla valle.

Sembra di essere a due passi dal cielo da lassù.

Dopo una lauta merenda e il giusto relax in quota, prendiamo il sentiero per la discesa attraverso il Sentiero Panoramico con indicazioni Dasile – Sentiero del Pigione. Dopo i primi metri sulla radura ai piedi del borgo di Savogno, il percorso riprende la strada del bosco e ci riavvolge nei suoi profumi.

La discesa lungo il sentiero panoramico

La discesa si fa abbastanza impegnativa e vista la particolare stanchezza di Giacomo, decidiamo di metterlo nello zaino trekking, così da avere un passo anche più svelto. La scelta è delle più sagge perchè in alcuni tratti di particolare pendenza si alternano alti scalini scolpiti dalla roccia, radici di alberi e scalettine metalliche a cui attaccarci in caso di necessità.

Il sentiero panoramico corre accanto e quasi dentro le cascate. Pur nella sua difficoltà, offre uno scenario strabiliante. Ammiriamo i belvedere, osserviamo come la forza dell’acqua abbia scolpito e levigate le rocce, vediamo l’acqua correre, placarsi nelle vasche (invogliano così tanto a saltarci dentro) per poi scappare ancora via veloci.

Tra una risata, una sosta per rifocillarsi e un paio di fotografie, ecco che ci ritroviamo al punto di partenza cotti, ma immensamente felici e terminata l’avventura a piedi, come per magia la stanchezza dei più piccoli scompare nuovamente per lasciar spazio alla raccolta delle castagne.

Rimaniamo sul prato quasi fino al calar del sole e torniamo verso Milano immensamente grati e soddisfatti per la bellissima giornata alle cascate dell’Acqua Fraggia.

Consigli pratici per la gita

Quando andare

Come dicevo all’inizio dell’articolo, potete visitare le cascate in qualsiasi periodo dell’anno, sono sempre molto suggestive. D’estate troverete refrigerio dalla calura, in autunno vi accoglierà un foliage strepitoso e una manciata di castagne da leccarsi i baffi. Se abitate nei dintorni di Milano, potete tranquillamente fare una gita in giornata, ma se ne avete la possibilità, organizzare un intero weekend vi darà la possibilità di percorrere molteplici sentieri della zona.

Come raggiungere le cascate dell’Acquafraggia

Da Milano è facilissimo arrivare in auto alle cascate dell’Acquafraggia. Si percorre la Strada Statale 36 che costeggia il Lago di Como e dello Spluga fino a Chiavenna, quando poi si prosegue con direzione Savogno sulla Statale 37, fino a raggiungere Borgonuovo di Piuro.

Dove mangiare

Il Rifugio Savogno offre piatti tipici della tradizione valtellinese e chiavennasca, preparati con cura e seguendo le ricette tradizionali a km0 grazie ai prodotti dell’orto. Tra i cibi da leccarsi i baffi vi segnaliamo i pizzoccheri, i tagliolini di castagne, l’immancabile polenta taragna e le crostate fatte in casa.

Se cercate un posto lungo la strada di ritorno verso Milano, vi consigliamo di cenare a Al Sert a Novate Mezzola, fanno dei pizzoccheri strepitosi e piatti di carne deliziosi che i bimbi hanno divorato con gusto. Noi lo abbiamo trovato per caso e ne siamo rimasti molto soddisfatti, anche per il rapporto prezzo e qualità.

Il Borgo di Savogno con il Rifugio omonimo è una bellissima soluzione per gli amanti della tranquillità assoluta

Dove dormire

Se volete organizzare un weekend in Valchiavenna e dormire alle Cascate di Acquafraggia, avete molteplici possibilità di scelta.

La prima, quella che a noi fa batter il cuore, è dormire al Rifugio Savogno. Optate per questa soluzione se amate il silenzio, il contatto diretto con la natura e volete vivere un’esperienza indimenticabile, senza rinunciare a piccole comodità. Il rifugio, infatti, ha 47 posti letto in diverse soluzioni tra camerate e camere private matrimoniali, tutte dotate di bagno e doccia privati e tutto il corredo per la notte. Questo lo rende una soluzione particolarmente comoda, soprattutto se salite con i bambini, perchè non dovrete mettere negli zaini sacchi lenzuolo o sacco a pelo. Troverete tutto direttamente al Rifugio Savogno.

Chi preferisce invece restare a Borgonuovo, ha a disposizione diversi B&B, appartamenti per vacanza e affittacamere. I più vicini alle cascate dell’Acqua Fraggia sono Merian, un’affittacamere molto grazioso, e Belfort, un appartamento proprio a due passi dalle cascate con possibilità di aggiunte di lettini per bambini.

Da mettere nello zaino per la gita

La salita dalle cascate fino al Rifugio Savogno sarà piuttosto lunga per cui non dimenticate di avere snack e barrette per tutta la famiglia. Per noi adulti teniamo sempre a portata di mano anche per le gite in bicicletta, sia le barrette al cacao che i gel all’arancia di Enervit. Sono davvero degli spezzafame e riserve di energia pronte all’uso, ideali per attività sportiva abbastanza intensa. Per i bimbi, invece, è importante avere degli snack di loro gradimento quali frutta – le banane sono un concentrato di energia – frutta secca, tavolette di cioccolato (meglio se fondente) o dei piccoli panini.

I sentieri sono ben segnalati dalla cartellonistica, ma se volete essere sicuri, vi consigliamo di avere sempre la carta escursionistica della zona. Quella della Val Chiavenna e della Val Bregaglia della Kompass è molto affidabile e comprende anche gli itinerari in bicicletta. Potete acquistarla comodamente cliccando qui.

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Ero una single convinta e giramondo, poi ho incontrato un Rospo ... e ho fatto spazio nel trolley! Ora siamo la Famiglia Rospi! Cosa amo di più (miei ometti a parte)? Viaggi, Avventure e Outdoor!

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